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Bit Milano con Corigliano-Rossano, per Montesanto è un’occasione persa

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CORIGLIANO-ROSSANO – «Quali sarebbero i buyer e gli operatori del settore che sarebbero stati letteralmente conquistati dalle presunte proposte dell’Amministrazione Comunale alla Bit di Milano lo scorso febbraio? Quale sarebbe stata l’eventuale proposta o l’eventuale pacchetto turistico predisposto per tempo dagli uffici comunali interessati, preventivamente strutturato e concordato con gli operatori del proprio territorio ed oggetto di specifica agenda fissata anticipatamente nel previsto programma Bit con i buyer accreditati in quella fiera, così come prima ancora alla Borsa del Turismo delle Origini a Matera e da ultimo alla Borsa Mediterranea di Napoli?». Inizia con una lunga serie di domande la nota stampa del direttore dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio, Lenin Montesanto.

«Di quali buyer – si chiede – continuano a parlare senza alcuna cognizione di causa gli amministratori della terza Città della Calabria? Esattamente quali sarebbero stati questi fantomatici operatori del settore che avrebbero preso d’assalto, come testualmente riportato in un comunicato istituzionale dell’ente, lo spazio all’interno dello stand regionale? Possiamo conoscerne nomi, attività e target? È possibile rendere noto quale pacchetto specifico è stato proposto loro? Ma si ha la benché minima idea – continua – di quello che si sostiene pubblicamente o si è convinti che si possano raccontare baggianate così indisturbatamente ed irresponsabilmente? Si ha contezza di cosa significhi organizzare, programmare e soprattutto di chi tiene i previsti incontri con i buyer alla Bit d Milano? Soprattutto – ribadisce il direttore di Otto Torri, invitando gli amministratori locali a confrontarsi umilmente con le migliori esperienze del settore in Italia ed in Europa – la Città ha il diritto di conoscere, al di là delle vuote sparate del Comune, quale sia la proposta specifica venduta a Milano, se c’è».

Secondo Montesanto «se non fossimo di fronte a tanta grossolana superficialità ed a tanta evidente incompetenza, nel silenzio costante e grave della comunicazione istituzionale, potremmo anche ipotizzare che gli amministratori di Corigliano-Rossano all’ultima Bit, protagonisti di una inutile passeggiata di circostanza fatta passare come un evento epico, abbiano concordato con gli operatori locali e confezionato e proposto un pacchetto turistico-esperenziale sul formidabile evento identitario dell’imminente Notte dei Fuochi S.Marco (24 Aprile) nel Centro Storico di Rossano con la prosecuzione nel Centro Storico di Corigliano il 25 Aprile per S. Francesco di Paola, che è uno dei Marcatori Identitari Distintivi (MID) oltre che il Santo Patrono della Calabria».

«Tra le proposte identitarie ed esperienziali che si sarebbe potuto commercializzare alla Bit, pre-organizzandosi in loco e concordando specifici appuntamenti con i famosi buyer a Milano, c’era e c’è anche la plurisecolare festa agreste di S.Onofrio, collegata all’antico oratorio eremitico situato nell’alta valle del torrente Colognati, autenticamente vissuta più che celebrata ogni terza domenica di maggio. Temiamo, purtroppo, che non sia andata così. E per averne conferma basta leggere le stesse dichiarazioni general-generiche del Sindaco sull’emozionante tappa alla Bit».

Qui inizia il capitolo dedicato a Stasi: «Il Primo Cittadino fa, infatti, riferimento ad un presunto percorso di promozione ormai strutturato, di cui però non vi è traccia nei documenti finanziari dell’ente (oltre 1,3 milioni di euro spesi per eventi di intrattenimento sociale per i residenti a Ferragosto e Capodanno, senza un euro investito in marketing territoriale) e definisce importante la presenza della Città a quella fiera per sviluppare e potenziare progressivamente l’attrattività di Corigliano-Rossano anche come meta storico-culturale; parlando, quindi, del tutto genericamente di una città delle meraviglie senza fare mai preciso riferimento né ad uno qualsiasi dei marcatori identitari distintivi (MID) per i quali la Città è già riconosciuta nel mondo (su tutti il Codex Purpureus Rossanensis), né a nessun pacchetto specifico che ad esempio sarebbe stato interessantissimo costruire e contrattare in quella sede, avendone ovviamente consapevolezza e competenze. Nulla di tutto ciò. Da una parte, si è già data veste ed autorizzazione formale, con un atto d’indirizzo deliberato lo scorso febbraio, all’esatto metodo dello spreco di risorse pubbliche fatte passare per turistiche già sperimentato nello scorso semestre agosto-dicembre scorso, senza alcuna reale misurazione né delle presenze (con una misera tassa di soggiorno ferma a 300 mila euro di cui non si conosce il re-investimento turistico), né delle motivazioni, né dell’efficacia di quella spesa ingente (di cui 500 mila euro solo per il periodo Natale-Epifania e 300 mila bruciati solo per l’ora di concerto di Coez in piazza, a Capodanno, per altro oltre iniziato oltre la mezzanotte). Dall’altra, - conclude Lenin Montesanto - si vorrebbe far passare ancora nel 2023, come chissà quale strategia istituzionale che è invece del tutto assente, l’indistinta esposizione ad un pubblico occasionale, di depliant paesaggistico-informativi senza alcuna proposta distintiva e senza alcuna capacità competitiva, tanto più in contesti di elevatissima comparazione internazionale come la Bit, con modalità considerate inutili e fallimentari già alla fine degli anni ’90, che non solo non servono a nulla ma che fanno pure danni».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.