Il
centrodestra avanza in ordine sparso. Ancora non si scorgono all’orizzonte prove tecniche di unità, nonostante i tanti sorrisi, ogni partito di quell’area procede per proprio conto. È ovvio che i maggiorenti di
Forza Italia, del
Nuovo Centrodestra, dell’
Udc, di
Fratelli d’Italia sanno benissimo che se le loro sigle non saranno schierate unitariamente contro l’altro polo, sarà una
Caporetto. La disfatta potrebbe essere dietro l’angolo. I politici di razza lo hanno capito e, da mesi, si sono attivati per un disegno unificante. Primo fra tutti il
senatore Tonino Gentile, legittimato di recente nell’assemblea nazionale del partito di
Alfano ad avere la leadership in
Calabria. Da tempo, ha parlato di primarie, ricevendo risposte alterne fra sì, no, con qualche nì. Proprio nelle ultime ore, Forza Italia vorrebbe designare un suo candidato, pur avendo ricevuto dai possibili alleati un timido assenso per quella
Wanda Ferro, presidente della
provincia di Catanzaro, che ha tutti i requisiti di intraprendenza, di capacità, di appartenenza politica che ne fanno una leader papabile. Certo, il Nuovo Centrodestra con il possibile accordo col partito di
Cesa, nel binomio
Ndc-Udc uscirà rafforzato, perché in Calabria i due partiti sono fortemente radicati. Ecco, quindi, Forza Italia che cerca di smarcarsi e presentare il proprio candidato, più come momento tattico, che come scelta già decisa. Fratelli d’Italia, per il momento, non disdegna le primarie, anche se il partito della
Meloni vuole portare una ventata di novità nel centrodestra, pur accreditandosi come elemento di tradizione di una destra italiana spostatasi troppo verso il centro. Di sicuro, i
fratelli Tonino e Pino Gentile hanno già le idee chiare e sanno più di quello che danno a capire. Chi li conosce sa bene che faranno condurre anche il gioco ma, al momento opportuno, caleranno le carte giuste per evitare che le elezioni di autunno si trasformino in una disfatta.