di SAMANTHA TARANTINO Ristrutturazione dei reparti di Rianimazione e inaugurazione della nuova Risonanza Magnetica nell’Ospedale di Rossano e del reparto di Psichiatria di Corigliano, rifacimenti strutturali e completamento del piano assunzioni, con un unico obiettivo: l’ospedale Unico della Sibaritide. Questi i temi trattati nel convegno di presentazione del
progetto “Servizio gratuito di Segretariato sociale e sanitario nel territorio della città di Rossano”, tenutosi nella sala riunioni dell’Ospedale Giannattasio. Alla presenza del direttore generale dell’Asp Cosenza
Raffaele Mauro, dell’onorevole
Franco Pacenza, Delegato Sanità Presidente Regione Calabria,
Tonino Russo, Segretario generale CISL Cosenza, e
Nicola Middonno, nelle veci del Commissario prefettizio di Rossano Aldo Lombardo, si è data voce alla richiesta di ascolto che arriva dalla gente fruitrice degli ospedali pubblici. Di questa richiesta si è fatta carico l’
Anteas sede di Rossano, presentando il progetto che convoglierà in un punto di ascolto da collocare all’interno dell’eccellente
Reparto di Oncologia della struttura rossanese, in cui sarà presente un’addetta professionalizzata per 4 ore dal lunedì al venerdì.«Quando si tocca con mano l’esperienza dei reparti di oncologia, si vive tutto, non solo la sofferenza». Questa la significativa introduzione dei presidenti regionali e locale dell’Anteas, rispettivamente
Fiore Madeo e
Antonio Guarasci, illustrando l’iniziativa al pubblico. «L’assistenza e l’ascolto dei pazienti sono diventati fondamentali e quando si trovano professionisti come il dottor
Francesco Iuliano che guidano un équipe di altrettanti specialisti che si distinguono per bravura e umanità, la comunione di idee è cosa fatta», ha concluso il segretario regionale Cisl Tonino Russo. E con il protocollo d’intesa sottoscritto fra il direttore generale dell’Asp Cosenza, Raffaele Mauro, e l’Anteas, con la presenza determinante del dottor Iuliano, il pront office accoglienza sarà una realtà. Accanto all’ottimismo che traspariva nelle parole di ognuno dei relatori, il rammarico per lo stato attuale in cui versa la sanità nella Sibaritide è stato un unico filo conduttore. «Per cambiare le cose dobbiamo renderci conto in cui operano i colleghi medici ‒ introduce il direttore generale Raffaele Mauro ‒. Abbiamo l’obbligo di allocare le risorse in modo appropriato, partendo dalla soppressione e dalla carenza del personale con il piano delle assunzioni all’aumento dei posti letto, il tutto verso una riorganizzazione del sistema e un convogliamento nell’ospedale unico della Sibaritide.
A breve sarà consegnata la risonanza magnetica e risistemato il reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Rossano, oltre a una ristrutturazione del reparto di Psichiatria di Corigliano, e a una serie di rifacimenti strutturali. Negli ultimi sei anni di commissariamento, si sta parlando solo di tagli, senza un’effettiva conoscenza del territorio. Tralasciando che nel piano di rientro ci sono ben 23 milioni di euro in più pagati dai Calabresi». «Dobbiamo fare in modo che non accada più che nel nostro territorio ci siano strutture inutilizzate, reparti senza primari e carenze di posti letto – dice l’onorevole Franco Pacenza, Delegato sanità Presidente Regione Calabria ‒ a fronte invece di specialisti eccellenti che operano in condizioni di estrema precarietà. Ciò che è emerso nella conferenza Stato-Regione è che dobbiamo stare nelle dinamiche di fattori che misurano la qualità dei servizi, sapendo che in questo momento storico nessuno farà nulla per noi. I nostri medici operano spesso con l’assillo della carenza dei farmaci e questo non deve più accadere. Come
non dovrà più esistere che da noi siano assegnati solo 1,2 % dei posti letto mentre in altre parti della Calabria il 6%». Su tutti, è stato poi sottolineata l’efficienza del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Rossano che negli ultimi dieci anni, a guida del dottor Iuliano, sta dimostrando quanto sia vincente il lavoro di squadra per un’adeguata assistenza al malato. «Se non si crea alleanza e stima con il personale intero ‒ afferma il primario della U.O. di Oncologia Iuliano ‒ dai medici agli infermieri e con gli altri reparti, non si va da nessuna parte. Se noi riceviamo gratuitamente il sapere, dobbiamo distribuirlo altrettanto gratuitamente. Invece, ultimamente il sapere si sta svendendo». Con la speranza di fermare al più presto l’emorragia dei pazienti meridionali che si riversano lungo tutto lo Stivale alla ricerca di strutture più efficienti, il diritto alla cura dovrà essere proporzionato alle prestazioni e alle spesa. E, dalle nostre parti, purtroppo, quest’equazione non è ancora presa in considerazione.