Rossano prima di tutto, via Minnicelli riaperta grazie all'esecutivo Antoniotti
A distanza di cinque mesi dalla disastrosa alluvione che ha colpito prepotentemente la città di Rossano, via Minnicelli importante strada del centro storico ha riaperto al transito. Una concretizzazione dell'opera che Giuseppe Antoniotti, sindaco uscente e massimo rappresentante del movimento civico “Rossano Prima di Tutto”, che stamani (Venerdì 29) ha partecipato alla cerimonia di riapertura, rivendica con orgoglio. All’epoca della presa d’atto delle somme urgenze post alluvione - dichiara l'ex primo cittadino - qualcuno ebbe a che ridire sulla necessità impellente di dover intervenire per ripristinare la viabilità su questa strada. I lavori oggi, a poco più di cinque mesi dal nubifragio, sono stati consegnati ed il transito nuovamente normalizzato grazie all’azione coraggiosa della precedente Amministrazione comunale. Sono contento, innanzitutto – dichiara Antoniotti –, di aver colto nelle parole e nell’affetto dimostratomi dai cittadini, che stamattina hanno assistito alla riapertura della strada, l’apprezzamento verso l’Esecutivo che ho avuto l’onore di presiedere per il lavoro incessante svolto per la concretizzazione di questa opera e più in generale per gli interventi a sostegno del Centro storico. Ma quella di stamani è solo una pagina, in un capitolo, quello della mobilità, purtroppo buio per la Città alta che sta subendo gli effetti nefasti causati della chiusura della provinciale 188. Buona parte del centro abitato antico e degli uffici pubblici insediati nella zona alta rimangono isolati, nel totale disinteresse della Provincia. Ora abbiamo bisogno di sapere se e quando questa strada, chiusa - casualmente?! - all’indomani dell’atto di sfiducia che ha interrotto il cammino amministrativo civico, sarà riaperta o se per la viabilità sono state valutate soluzioni alternative. Certo è che se non avremo riscontri immediati – annuncia - siamo pronti a scendere in piazza, insieme ad altri movimenti civici e ai cittadini, per protestare contro un atto figlio dell’apatia degli uffici e dei rappresentanti istituzionali provinciali.