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Rossano, Antonio Stasi (FI): “ Renzi, rottamati, la buona scuola te la insegniamo noi”

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COMUNICATO STAMPA La situazione politica e sociale che la nostra Nazione, in questi ultimi anni, sta tristemente attraversando è a dir poco deplorevole e incresciosa. Un’intera popolazione chiamata a sopperire gli sprechi cagionati da una classe dirigente per la pessima gestione della cosa pubblica. Quella stessa classe dirigente, oggigiorno, richiede immani sacrifici a una popolazione stremata e messa in ginocchio in nome di una fantomatica e poco reale spending review. In questo marasma generale vi è poi la criminale e laida azione politica posta in essere da un Capo del Governo, illegittimo perché non eletto dal consenso popolare, teso a vestire i panni del Salvatore della Patria dedito a smantellare le fondamenta strutturali di un dissolto Stato sociale. Renzi, l’uomo della provvidenza e delle eterne contraddizioni, in questi diciannove mesi di governo è riuscito solo e semplicemente a piegare in quattro ogni settore economico – istituzionale e sociale del nostro paese. Il Presidente del Consiglio, emblema della più spudorata contraddizione, è riuscito letteralmente a raggirare in maniera truffaldina, alterando la falsa rappresentazione della realtà, il popolo italiano con paradossali promesse. Infatti, a tal uopo, vogliamo testé elencare alcuni degli interventi legislativi introdotti i quali, sostanzialmente, rappresentano l’esatto contrario di quanto da questi sostenuto nel corso della sua ascesa: introduzione dell’Imu agricola, Renzi dichiarò la non introduzione di questa tassa; pignoramento sulla prima casa, Renzi dichiarò che la prima casa era intoccabile; introduzione di un bando per l’assegnazione di auto blu in noleggio, Renzi nel febbraio 2014 dichiarò che non avrebbe mai utilizzato auto blu per evitare sprechi; introduzione del D.L. 145/2013 afferente il finanziamento a tasso zero per i giovani imprenditori. Tali somme dovranno essere restituire entro otto anni con novantasei rate a interessi zero. Praticamente, vi è stata la totale estromissione dei famigerati finanziamenti a fondo perduto; riforma epocale della giustizia, Renzi ha distrutto il tessuto economico di certuni territori nei quali è pulsante il fenomeno della micro e macro criminalità organizzata; riforma sulla “buona scuola” che di buono non ha nulla poiché ha costretto tantissimi precari ad accettare gli incarichi a distanza a condizioni vergognose col ricatto della perdita definitiva del posto di lavoro; introduzione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti che elargisce fondi senza controlli, Renzi sosteneva che avrebbe eliminato questi privilegi; in ultimo con il D.L. 78/2015 ha introdotto tagli lineari alla Sanità per un ammontare di 2,35 miliardi di euro; Orbene, alla luce di quanto esposto, ricordiamo come in una nota stampa pubblicata nel febbraio del 2014 stigmatizzammo duramente la scelta di affidare la nostra Nazione nelle mani di uno scellerato soggetto politico. Ebbene, con un pizzico di presunzione, oggi osiamo dire che in quel dì fummo buoni profeti. Matteo Renzi, convintamene, crede di raggirare facilmente il popolo italiano attraverso stravaganti fandonie. L’Italia, in questo periodo storico, ha un impellente bisogno di essere rifondata dalle sue radici, dalle sue fondamenta. L’Italia ha un impellente bisogno di veri statisti capaci di risollevare le sorti di una Nazione oramai alla deriva introducendo solide riforme strutturali a livello economico e occupazionale. Il popolo italiano, indubbiamente, non merita questo illegittimo governo non eletto da un consenso espresso. Una cosa è certa, il popolo italiano deve eleggere il suo Presidente del Consiglio dal lontano 2009, data in cui Silvio Berlusconi fu votato e eletto quale ultimo Capo del Governo. L’unica soluzione plausibile capace di salvare la nostra Nazione dallo sfacelo più totale è che questo esecutivo presenti libere e spontanee dimissioni in modo da poter ridare definitivamente la parola al popolo. Forza Italia Giovani Rossano Dott. Antonio Stasi
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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