Regionali 2014, delusione territoriale per Leonardo Trento
Riduzione delle indennità dei consiglieri regionali ed una maggiore attenzione ai problemi che attanagliano il territorio del basso jonio cosentino. Sarebbero state queste, all’indomani dell’elezione nella rinnovata assise regionale, le primissime proposte di Leonardo TRENTO. Così non potrà essere perché nonostante la sottoscrizione alla candidatura nelle liste, firmata nella notte del 23 ottobre, il suo nome non compare tra i candidati a sostegno di Mario OLIVERIO Presidente. Il motivo non si sa, ma è di una “scorrettezza gravissima e vigliaccheria inaudita” che non ha consentito all’assessore provinciale uscente di poter scegliere diversamente. I SINDACI chiedono un incontro: OLIVERIO dovrà rendere conto ad un intero territorio che in LEONARDO TRENTO aveva riconosciuto un valido interprete per le proprie e numerose istanze. È, in sintesi quanto emerso nel corso della conferenza stampa aperta al pubblico, tenutasi nel pomeriggio di venerdì 7, in un’affollatissima ex delegazione municipale allo scalo di Rossano. A portare la propria solidarietà a TRENTO c’erano anche Mario SALVATI, Filippo SERO e Angelo DONNICI, sindaci, rispettivamente di Scala COELI, CARIATI e MANDATORICCIO. La mia candidatura – ha dichiarato TRENTO - nasceva da un impegno di 10 anni in seno all’istituzione provinciale, con un ruolo di Presidente del Consiglio prima e di assessore all’urbanistica poi, ma anche e soprattutto sempre al fianco di un vasto territorio come quello del basso jonio cosentino che rivendicava e rivendica una rappresentanza autorevole, di centro sinistra, all’interno del consiglio regionale. Alle primarie ho sostenuto CALLIPO. Credevo e credo nel cambiamento che passa dagli interpreti. Forse qualcuno voleva farmi pagare questo: essere libero di poter scegliere liberamente rispetto ad una prospettiva politica. Per gli accordi presi a livello nazionale e regionale e ribaditi ad ogni occasione dai segretari del PD e PSI doveva esserci un socialista nella lista DEMOCRATICI E PROGRESSISTI. Ma della mancata candidatura TRENTO è venuto a conoscenza Solo attraverso un comunicato stampa. Il suo nome non c’era. E ad oggi nessuno gli ha ancora spiegato il perché. La candidatura era stata condivisa da tantissimi sindaci e rappresentanti istituzionali anche di altri partiti. Come si determineranno ora? TRENTO – è stato il commento unanime - era ed è sempre stato un punto di riferimento, un amico, un referente per questo territorio e per le sue emergenze. La sua mancata candidatura ha provocato delusione in tutta l’area che merita di essere ascoltata e considerata. È per questo che ad OLIVERIO è rinnovato l’invito a incontrare i sindaci prima del voto.