Appello di “Azzurro Mare” alla Regione: «Recuperare il Cerro per restituire dignità alla montagna»
La storica struttura ricettiva, che si trova sopra Piana Caruso, è stata abbandonata. I consiglieri Costa e Scarcella: «È inaccettabile che un bene regionale venga lasciato morire. Ignorarlo significa ignorare la montagna di Corigliano-Rossano e il suo potenziale»
CORIGLIANO-ROSSANO - Il Gruppo Azzurro Mare, tramite i consiglieri Francesco Marino Scarcella e Gianfranco Costa, denuncia il grave stato di abbandono del Cerro, storica struttura ricettiva sopra Piana Caruso, un tempo punto di riferimento per la socialità e la vita comunitaria della città. Negli anni d’oro il Cerro era luogo di matrimoni, feste e momenti condivisi; oggi rimane solo un edificio fatiscente, simbolo di degrado e mancata cura.
«È inaccettabile – affermano i consiglieri – che un bene regionale venga lasciato morire. Il Cerro è parte della nostra identità: ignorarlo significa ignorare la montagna di Corigliano Rossano e il suo potenziale».
Il Gruppo evidenzia come l’abbandono della struttura sia responsabilità diretta dell’ente regionale: «Quando la Regione lascia degradare un suo bene – dichiara il capogruppo Costa – compie una scelta precisa: rinuncia a investire nelle aree interne. Il Cerro è il simbolo di una distanza tra territorio e Regione».
La presenza in Giunta Regionale dell’assessore Pasqualina Straface, che conosce bene la storia del luogo, rende per Azzurro Mare ancora più urgente un intervento. «Non chiediamo miracoli – aggiungono Marino Scarcella e Costa – ma un impegno concreto per restituire dignità a un bene che appartiene alla comunità». L’Amministrazione comunale ha già avviato un percorso di riqualificazione della zona, ma servono sinergie istituzionali.
«Il recupero del Cerro – afferma Marino Scarcella – sarebbe il primo segnale forte per rilanciare turismo e ambiente nella nostra montagna». «Chiediamo alla Regione Calabria un intervento rapido per mettere in sicurezza e recuperare il Cerro. Non è solo storia: è una risorsa strategica. La montagna merita rispetto e la comunità lo pretende»