Crosia, Tavernise ai ferri corti con la Aiello: c'è (già) aria di crisi amministrativa?
Un post sibillino del capogruppo M5S in regione rompe, di fatto, il silenzio su un'alleanza eterogenea che la sindaca starebbe "scremando" tagliando fuori dalle scelte politico-amministrative proprio il pentastellato. Mentre la città sembra ingessata

CROSIA – Un messaggio sibillino, lanciato via social dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise, ha squarciato il velo su presunte tensioni e malumori all'interno della maggioranza che governa il Comune di Crosia. L'analisi attenta del post, inizialmente interpretato da alcuni come una stoccata alle recentissime e scottanti dinamiche regionali (leggi qui), rivela invece un bersaglio ben più vicino: il palazzo municipale e, in particolare, la sindaca Maria Teresa Aiello.
«L'errore che fanno tutti quando ottengono il potere è dimenticare il percorso, le origini, le persone che ti hanno tenuto la mano, fatto da parafulmine, coloro i quali erano con te quando nessuno credeva in te» ha scritto Tavernise. Parole forti, che proseguono con un avvertimento diretto: «Chi non sa gestire il potere inizia a credere che è più bravo di tutti, non ascolta più, sente di non aver bisogno di nessuno, non coinvolge più, confonde chi le vuole bene con chi invece vuole solo usarlo. La storia insegna, e si ripete sempre, che chi si comporta così ha vita breve, perché è destinato a rimanere solo, solo con il potere, come un generale senza esercito».
Una Vittoria schiacciante trasformatasi in una stasi preoccupante
Per comprendere appieno la portata di queste dichiarazioni, è necessario fare un passo indietro e andare alle elezioni amministrative del 2024. Crosia ha visto la vittoria schiacciante della lista "Insieme", una vera e propria "corazzata" che ha saputo unire forze eterogenee, dal Partito Democratico a Forza Italia, passando proprio per il Movimento 5 Stelle. Tutti a sostegno della candidata sindaca di estrazione PD, Maria Teresa Aiello. Un'alleanza eterogenea, dicevamo, della quale Davide Tavernise era stato il grande supervisore e garante, riconosciuto da molti come il deus ex machina di quella santa alleanza.
Dopo la roboante vittoria, tuttavia, i mesi successivi non hanno portato il vento di novità e di nuovo dinamismo atteso. La sensazione generale, oggi nella cittadina traentina, è di una vera e propria paralisi amministrativa. A parte qualche intervento di manutenzione al verde pubblico (e ci mancherebbe pure!) e la frenesia di cambiare più sensi di marcia di quante auto circolano, la cittadina d’oltre Trionto sembra aver rallentato, quasi bloccato, ogni iniziativa. Certo c’è il dissesto finanziario come unica e grande attenuante ma l’immobilismo stride rispetto ai dieci anni precedenti, in cui l'ex amministrazione Russo aveva comunque gestito la cosa pubblica in un contesto di pre-dissesto finanziario. Oggi, a Crosia, appare mancante lo spirito di iniziativa, soppiantato da una diffusa sensazione di stasi.
Il malessere del "Garante": frizione tra potere e ascolto
Ed è proprio da questa situazione di "ingessatura" che sembrano nascere i malumori del leader pentastellato. Le sue parole, infatti, suonano come quelle di chi si sente, in qualche modo, messo ai margini, con la figura del vicesindaco Di Vico sempre più "ingombrante" nelle dinamiche politiche del palazzo comunale, nonostante in città la figura di tavernise continui ad essere percepita come quella del principale patrocinatore di questa amministrazione. Sarà proprio per questo che il maggiorente del M5S sembra lamentare una mancanza di umiltà nell'ascolto da parte di chi ora detiene il potere; una rottura di quel patto fiduciario che aveva cementato l'alleanza.
L'impressione, sempre più profonda, è che il consigliere regionale sia progressivamente escluso dalle dinamiche decisionali del governo cittadino. Una ruggine, una frizione che, in attesa di conferme ufficiali, suggerisce tantissimi epiloghi. Anche quello di una crisi amministrativa. Sarà interessante osservare come questa tensione evolverà e quali conseguenze avrà sul futuro dell'amministrazione Aiello. Una cosa, però, è certa: c’è maretta sulle sponde dell'antica Kreusa.