Terremoto politico a Mandatoriccio: sfiduciato il sindaco Grispino
Al termine di una seduta consiliare fiume 4 consiglieri di maggioranza, guidati dall'ex vicesindaco Greco, si ammutinano e ribaltano il voto sul consuntivo 2024 (3 no e un astenuto)

MANDATORICCIO - Un vero e proprio terremoto politico si è abbattuto stamani sul Comune di Mandatoriccio. Dopo una seduta fiume durata tre ore e mezza, il Consiglio Comunale ha clamorosamente bocciato il Consuntivo 2024, segnando la fine anticipata dell'amministrazione del sindaco Vincenzo Aldo Grispino. Un epilogo amaro, arrivato ad appena due anni dalla sua elezione (14 maggio 2023), che ora pone l'ente in una fase di gestione straordinaria e apre scenari imprevedibili per il futuro del piccolo centro jonico.
Il risultato del voto è stato eloquente e ha messo in luce tutte le crepe di una maggioranza ormai in frantumi. Su 10 consiglieri comunali, ben 5 hanno votato contro il bilancio – tra cui tre esponenti della maggioranza stessa (Gabriele Mangone, Carmela Corvo e l'ex vicesindaco Francesco Greco) e due della minoranza. A complicare ulteriormente il quadro, un consigliere di maggioranza (Angelica Pizzuti) che si è astenuto, lasciando il sindaco con il solo sostegno di tre consiglieri della sua stessa coalizione. Il "no" al consuntivo è, di fatto, una vera e propria sfiducia politica, una bocciatura che ha azzerato la maggioranza di Grispino e innescato le procedure straordinarie di gestione.
La Rivolta interna e l'accusa pesante dell'ex Vicesindaco
La bocciatura del bilancio non è stata un fulmine a ciel sereno, ma il culmine di una crescente tensione, di un ribollire di malumori e malesseri all'interno della stessa maggioranza. Tant'è che a guidare la "rivolta" è stato proprio l'ex vicesindaco Francesco Greco, che, insieme a Mangone e Corvo, ha deciso di salire sull'Aventino contro il primo cittadino. Le loro accuse sono state chiare: Grispino, sin dall'insediamento, avrebbe progressivamente isolato una parte della sua stessa maggioranza, rendendo impossibile la prosecuzione del percorso amministrativo.
Ma il momento più clamoroso della mattinata ad altissima tensione nella sala consiliare è arrivato proprio dalle parole di Greco. Con un'arringa carichissima di "mistero", l'ex vicesindaco ha lanciato un'accusa pesante e sibillina al numero uno del palazzo di città, evocando una cena segreta dell'estate scorsa, tenutasi a Cirò, con il capo dell'opposizione, Egidio Carlino. «Hai offerto a Carlino la mia testa», ha tuonato Greco in una sala piombata nel gelo, lasciando intendere un tentativo di "tradimento" o di accordo sottobanco tra Grispino e l'opposizione.
Cosa succede ora: un futuro sotto la lente del Prefetto
La mancata approvazione del bilancio consuntivo, un adempimento obbligatorio entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento, innesca ora una serie di conseguenze molto gravi per il Comune di Mandatoriccio.
Il primo passo sarà l'intervento del Prefetto. L'autorità prefettizia assegnerà al Consiglio un termine di non più di 20 giorni per provvedere all'approvazione del rendiconto. Se anche in questa seconda fase l'approvazione non dovesse avvenire, il Prefetto nominerà un commissario ad acta che si sostituirà all'amministrazione per l'approvazione del documento.
Ma la situazione potrebbe degenerare ulteriormente. La mancata approvazione del rendiconto entro i termini previsti, o l'inerzia del Consiglio anche dopo l'intervento del commissario, può portare all'avvio della procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale (Art. 141, comma 2, del TUEL - Testo Unico degli Enti Locali). In questo scenario, l'ente verrebbe commissariato e si inderebbero nuove elezioni, prolungando l'incertezza politica e amministrativa.