Baker Hughes, continuano le polemiche sul mancato investimento
Giancarlo Bosco: «Baker Hughes rinuncia, perdiamo centinaia di posti di lavoro, l’Enel chiude e Stasi pensa ad Elodie in piazza per quattrocentocinquantamila euro da bruciare in poche ore a Capodanno?»
CORIGLIANO-ROSSANO – «È vero: non siamo una città di morti di fame. Tuttavia, per una città come Corigliano-Rossano che detiene il record di emigrati all'estero, senza contare quelli che lasciano la propria terra per trasferirsi per lavoro nel Nord-Italia, sentire il proprio Sindaco sminuire la questione della disoccupazione è davvero mortificante. Anche Corigliano-Rossano è piena di disoccupati (che non sono di morti di fame!), Eppure, questa emergenza forse non è avvertita come tale dal Primo Cittadino e dalla sua maggioranza». Sono queste le dure affermazioni del consigliere comunale d’opposizione Giancarlo Bosco.
«Gettatasi alle spalle la gravissima distruzione dell’investimento Baker Hughes – dichiara il consigliere – Stasi pare si stia adoperando ora solo per sperperare ulteriori risorse pubbliche, ancora una volta nel suo gioco preferito, i concerti. Adesso pensa ad Elodie, per un Capodanno da quattrocentocinquanta mila euro pubblici da bruciare in poche ore, senza pernottamenti, senza dati sulla tassa di soggiorno, senza alcun progetto di destinazione turistica, senza alcuna misurazione reale degli eventuali risultati attesi».
Giancarlo Bosco ritorna sulla questione Baker Hughes: «In occasione dell’ultimo consiglio comunale, richiesto per mesi dalla minoranza e concesso dopo la rinuncia all’investimento da parte della multinazionale statunitense, si è celebrato il funerale del progetto Baker Hughes. Eppure, in una regione come la Calabria che, per come riportato nei giorni scorsi dai media nazionali, risulterebbe la più povera d’Europa, quell’impresa aveva proposto un progetto che sarebbe potuto essere una boccata di ossigeno, con almeno 200 posti di lavoro base (100% manodopera locale), più l’indotto che naturalmente si sarebbe creato (servizi di vigilanza, mensa, servizi di pulizie); senza contare che lo sviluppo di quell’investimento straordinario avrebbe stimolato l'interesse e l'attenzione di altre grosse realtà imprenditoriali che avrebbero considerato la nostra area attrattiva e favorevole agli investimenti e non ostile allo sviluppo, come invece è avvenuto con il ricorso straordinario al Capo dello Stato, voluto da Stasi».
«Ma vi è anche un’altra questione aperta che sta passando in sordina, mi riferisco alla vicenda Enel. Fra qualche mese la platea dei disoccupati (che non sono morti di fame!) si espanderà. È notizia di questi giorni che l'Enel sta smantellamento il sito e le due ciminiere. Eppure – ribadisce e conclude Bosco esortando tutti ad aprire gli occhi – sembra che ai nostri mal-governanti interessi solo organizzare, con i soldi di tutti, eventi tanto effimeri quanto costosissimi, come se vivessimo nel Paese dei balocchi!»