Si insedia il nuovo Consiglio Comunale della seconda era Stasi: Rosellina Madeo è la Presidente
Il nuovo mandato si apre all'insegna della continuità e del rinnovamento. Ci sono tensioni ma prevale forte la linea del Sindaco, Flavio Stasi: «È giusto che la nostra città abbia una connotazione autorevole e autonoma»
CORIGLIANO-ROSSANO - Non sarà la stessa consiliatura della prima era Stasi. Questo è stato subito percepito all’apertura dei lavori del primo Consiglio Comunale dopo le elezioni "stratosferiche" dell'8 e 9 giugno, che hanno sancito la rielezione di Flavio Stasi e la sua maggioranza, ma soprattutto hanno respinto quel sistema di gestione del potere democratico che ha dominato la città negli ultimi 40 anni.
Che questa sarà un’altra consiliatura rispetto a cinque anni fa è evidente dai volti tesi, che rivelano equilibri delicatissimi ai quali Stasi dovrà far fronte, ma anche da volti più cauti. Insomma, ogni membro della nuova maggioranza ha qualcosa da rivendicare, ma alla fine, il sindaco sa come disinnescare gli assalti velleitari, siano essi individuali o di gruppo. Gli equilibri, seppur delicati, reggono e rientrano nella normale dialettica del confronto politico. La Giunta è stata costruita senza accontentare gli appetiti dei partiti, ma seguendo la continuità amministrativa. La Presidenza del Consiglio è andata, com'era prevedibile, a Rosellina Madeo, eletta consigliera comunale con il maggior numero di voti. Nonostante i veti trasversali fino all'ultimo minuto, la volontà del sindaco ha prevalso, anche tra qualche mal di pancia evidente.
La seduta della prima Assemblea civica della seconda era Stasi, si è aperta sotto la guida di Lorena Vulcano (consigliere anziano). Accorato il suo appello affinché le istituzioni stiano, oggi più di ieri, vicine alla popolazione, soprattutto ai più fragili. Poi l’apertura dei lavori con la convalida dell’elezione dei consiglieri, il giuramento del Primo cittadino e le votazioni per la Presidenza e la Vice Presidenza del Consiglio comunale. Prende la parola la consigliera del Movimento 5 Stelle, Lidia Sciarrotta, e butta la palla in mezzo proponendo all’Opposizione il ruolo della vicepresidenza e annunciando - sgombrando il campo da dubbi - che «la maggioranza voterà per Rosellina Madeo». Compatta, anche con il voto del Partito Democratico, di cui la Madeo è parte e ne è componente dell’Assemblea nazionale, ma con il quale si era aperto un fronte aspramente polemico (il segretario cittadino ne invoca da tempo l’espulsione insieme a quanti tesserati si sono candidati fuori dalla lista). Rosellina Madeo passa, alla terza votazione, con i 16 voti compatti della Maggioranza e i suoi ruoli istituzionali e politici all’interno del PD (è anche capogruppo in Consiglio provinciale) sono più confermati che mai. La Minoranza, a sua volta, per voce di Pasqualina Straface, leader naturale della coalizione di Centro Destra in consiglio comunale, aveva indicato alla presidenza la figura di Elena Olivieri (sulla quale sono confluiti i soli voti di minoranza)
Rosellina Madeo eletta Presidente del Consiglio comunale
Nel suo intervento inaugurale Rosellina Madeo ha ringraziato quanti l’hanno sostenuta e ricordando la figura di Raffaele Vulcano, già rappresentante assembleare della precedente consiliatura prematuramente scomparso ma che, probabilmente, ha segnato in modo decisivo anche il nuovo corso Stasi. «Sarò garante di tutti i rappresentanti di questo Consiglio comunale» ha detto Rosellina Madeo perché - ha commentato - «i progetti solitari non hanno speranza, c’è bisogno di tutti». Il vice presidente del Consesso civico sarà il giovanissimo Giuseppe Fusaro (anche lui eletto alla terza chiama), sempre in quota Stasi, dal momento che l’opposizione, rifiutando la proposta della maggioranza, ha preferito virare sulla più neutra scheda bianca.
Il dibattito
Si è poi aperto il dibattito. La prima a prendere la parola è stata Pasqualina Straface. Un appello su tutti: «Si lavori nel solo interesse della Città».«Questa è una palestra - ha aggiunto - dove si mettono alla prova idee e aspettative della città che devono essere realizzate e devono essere mosse dai principi di partecipazione e trasparenza. Da questo pomeriggio saremo impegnati a difendere il valore della Democrazia e non consentiremo per nessun motivo che questo Consesso civico venga umiliato o bypassato». Poi Fusaro: «Stravolgeremo la figura del Consigliere comunale, non la forma perché crediamo che la politica sia molto di più di come spesso viene definita. Porteremo in questa Assise la voce dei giovani di questa città ancora con maggiore vigore e rappresentanza, per fare in modo che l’antipolitica non prenda il sopravvento». «La nostra è una grande vittoria - ha detto poi Salvatore Tavernise - ci impegna e ci impone a dare risposte concrete alla Città. Questo è un mandato nel quale dovremo raccogliere tutto quanto abbiamo seminato in questi anni».
Stasi ha motivato le scelte della Giunta
«La nostra comunità si è espressa per la continuità e per il rafforzamento del progetto politico iniziato cinque anni fa» ha detto Flavio Stasi che poi, presentando la nuova squadra di governo (leggi qui i nomi e le deleghe), ha aggiunto: «Il primo esecutivo non poteva non seguire questo ragionamento di continuità che è venuto fuori dalle urne. Insieme alla conferma di alcuni assessori c’è stata l’integrazione di nuove esperienze». Poi la scelta del vicesindaco Giovanni Pistoia, già sindaco di Corigliano: «Credo che un percorso di crescita politico e programmatico abbia bisogno di figure importanti sotto il profilo istituzionale, sia sul bagaglio di esperienze che portano ma soprattutto di idee di cui la nostra città ancora bisogno». Poi il sindaco ha tracciato la rotta di quella che sarà l'azione istituzionale: «Questa è una consiliatura importante perché oggi si consolida un percorso che è stato avviato nelle pratiche amministrative, nelle pianificazioni, nell’assetto istituzionale della città. È giusto che la nostra città abbia una connotazione autorevole e autonoma che si compirà nelle scelte quotidiane che l’Amministrazione Comunale farà nel rispetto dei ruoli di ognuno. Il dovere del governo impone a non lasciare spazio a strumentalizzazioni, tatticismo e ostruzionismi politici. Lo abbiamo fatto nei primi cinque anni, lo faremo nei prossimi cinque anni».