Sanità precaria, il grido di allarme di Corigliano-Rossano Pulita
Medici Precari e Specializzazioni Inadeguate Minacciano il Futuro della Salute Pubblica
CORIGLIANO-ROSSANO – «La sanità nel nostro territorio continua a vivere una fase di estrema precarietà». Lo sottolinea in un comunicato stampa il movimento Corigliano-Rossano Pulita. La problematica principale risiede nell'impiego di medici con contratti temporanei, spesso provenienti dall'estero, come nel caso dei professionisti cubani. Questi medici, oltre a dover lasciare il loro paese e le proprie famiglie, sono destinati a soggiornare solo per breve tempo prima di dover cercare altre opportunità di lavoro più stabili.
«Precaria - si legge nella nota - è la parola giusta quando la sanità traballante come la nostra viene sorretta da medici che rivestono un ruolo solo temporaneo perché hanno altrove la loro sistemazione stabile, ed è il caso dei cubani, costretti a lasciare posto di lavoro, famiglia ed ambiente sociale, che prima o poi dovranno andarsene. Precaria è di nuovo quando vengono utilizzati medici a svolgere la loro attività in attività specialistiche che non sono loro. Ed è il caso di quanto succede nella Nefrologia in cui sono stati impiegati medici di tutt'altre specializzazione, ovviamente pronti a scappare in altra e migliore situazione attinente alla loro vocazione. Scappare è un altro termine adatto quando nello stesso organico vi sono medici in aspettativa, che hanno preferito alla prima occasione andare a prestare la loro opera in altre sedi».
«La conclusione è che senza medici - sottolineano - il reparto non può andare avanti, la conclusione? Chiusura! La cosa che è più facile e che non richiede alcun impegno. E la sottrazione del servizio a un bacino d'utenza di 175.000 anime? Quella non ha importanza, sono tutti abituati a non averla la sanità. La vera domanda è quale programmazione ci sia, cosa si voglia fare per rendere le nostre strutture efficienti e quindi appetibili ai medici che potrebbero venire da noi anziché sentire la necessità di scappare».