Sanità, 20mila medici italiani in fuga all’estero mentre in Calabria ci sono 300 medici cubani. «Un paradosso»
Scutellà (M5s): «In Calabria ci sono cittadini costretti a rinunciare alle cure. Ricevere assistenza mediche, con questo Governo, è diventato un lusso»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Gli effetti della mancanza di investimenti sulla sanità, purtroppo, portano a queste disastrose conseguenze. Abbiamo denunciato, più volte e da tempo, l’insufficienza delle risorse destinate alla sanità pubblica da parte di questo Governo, rappresentando la gravità e gli effetti collaterali di tali scelte. La spesa sanitaria pro capite con questo Governo è di gran lunga al di sotto della media europea e questo consolida il dramma di un sistema sanitario italiano che nel 2024 vedrà andare via ben 20 mila medici, di
cui il 90% sono giovani con meno di quarant’anni».
Lo dichiara la deputata Elisa Scutellà, capogruppo M5S in Commissione Politiche Ue, che così continua: «Il dramma è ancora più tangibile in Calabria, terra martoriata da politiche sanitarie e sociali che lasciano medici e personale sanitario senza strutture e strumentazioni idonee. Il Governo sta lasciando andare via giovani medici eccellenti all’estero, invece di
provvedere alla loro stabilizzazione della quale l’Italia ha necessario bisogno. Se solo si pensa al paradosso che in Calabria ci sono 300, sempre più indispensabili, medici cubani e non vengono stabilizzati i nostri medici che sono costretti ad andare all’estero, si comprende perfettamente il disastro enorme che questo Governo sta compiendo».
«Non è più tollerabile l’approssimazione di questo Governo, soprattutto quando
giungono dati tanto preoccupanti quanto umanamente dolorosi. In Calabria ci sono cittadini che non hanno proprio la possibilità materiale di accedere alle cure, anche per i tempi biblici delle liste d’attesa e l’assenza di medici. Non è un mistero che queste persone, spinte dall’immediato bisogno, spesso sono costrette al “nomadismo sanitario” verso il Nord, ovviamente quando economicamente ne hanno possibilità. Quando invece questa possibilità economica non c’è, i cittadini calabresi sono costretti ad indebitarsi pur di ottenere assistenza e cure, oppure c’è chi addirittura rinuncia a curarsi. Ricevere cure ed
assistenza mediche, con questo Governo, è diventato un lusso, per cui chi ha i soldi si cura, mentre chi non ne ha la possibilità resta costretto ad indebitarsi oppure a rinunciare all’irrinunciabile diritto alla salute» conclude.