Filomena Greco si candida al Parlamento europeo
Si presenta all’appuntamento elettorale nella Circoscrizione Sud con la lista Stati Uniti d’Europa. «Salvaguardare le nostre tradizioni e portare in Europa il Sud operoso, che produce e lavora con passione, determinazione ed entusiasmo»
COSENZA - Filomena Greco candidata al Parlamento europeo nella Circoscrizione Sud con la lista Stati Uniti d’Europa. «Dopo importanti battaglie portate avanti in Italia con i sindaci del Sud per ottenere il giusto riconoscimento dei nostri diritti, ho deciso - dichiara - di candidarmi perché la vera sfida è portare il Sud in Europa: lì dove tutto oramai si decide. Quest’area del nostro paese ha esigenze, necessità, divari da colmare diversi dal resto d’Italia. Ci sono settori economici trainanti, a partire da quello agroalimentare, della pesca e delle infrastrutture, che meritano la giusta attenzione e un diverso racconto».
Filomena Greco due volte sindaco di Cariati (CS) e membro del gruppo imprenditoriale iGreco, che opera con grande successo nei settori agroalimentare, sanità e ricettività, è impegnata da anni nel sociale e a favore della parità di genere. Professionista e imprenditrice di successo, con una solida esperienza da amministratrice locale, si presenta all’appuntamento elettorale con le idee chiare.
«L’Europa è presente nelle nostre vite - continua la Greco - più di quanto si pensi: è parte importante delle scelte che facciamo ogni giorno. Per questo le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, che si terranno l’8 e il 9 giugno, sono un appuntamento fondamentale. Un Paese da solo, per quanto importante come l’Italia, non può rispondere con efficacia alle sfide globali del futuro. Per questo serve la forza culturale, economica e sociale di una Europa diversa: degli Stati Uniti d’Europa».
«Dobbiamo salvaguardare le nostre tradizioni e portare in Europa il Sud operoso, che produce e lavora con passione, determinazione ed entusiasmo. Abbiamo grandi sfide da affrontare. Il Meridione è l’area del paese in cui sono solide le radici culturali e storiche dell’Europa: un continente che deve saper guardare all’altra sponda del Mediterraneo con coraggio e visione, ben consapevole della propria forza identitaria, che non deve mai diventare chiusura» conclude.