Autonomia Differenziata, per Mancuso «può essere un'opportunità per il Sud»
L'intervento del presidente del Consiglio regionale in Aula: «Ridarà nuovo protagonismo alle Regioni che debbono assumersi il compito di governare efficientemente la spesa pubblica. Condivisibili anche il superamento dell'iniquo metodo della "spesa storica"»
CATANZARO - Riportiamo di seguito l'intervento del presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, in Aula sull'autonomia differenziata.
«Avverto il dovere di ringraziare tutti voi, sia per la qualità degli interventi che per il senso di responsabilità con cui quest'Aula si sta misurando con una questione di grande importanza. Quest'Aula si è sempre approcciata alla riforma, anche nella discussione tenuta a marzo 2023, con una chiara visione unitaria e il dovere imprescindibile di tutela degli interessi della Calabria e del Sud.La mia opinione è che dell'autonomia differenziata è condivisibile l'obiettivo di rafforzare le prerogative delle autonomie, ampliandone i poteri e le competenze, per ridare nuovo protagonismo alle Regioni che debbono assumersi il compito di governare efficientemente la spesa pubblica».
«Così come sono condivisibili il superamento dell'iniquo metodo della "spesa storica" che penalizza il Mezzogiorno, l'individuazione dei "Lep" e il loro contestuale finanziamento, nonché gli altri accorgimenti per garantire ai cittadini, ovunque risiedano, pari diritti civili e sociali e analoghi servizi. In questo senso, la riforma può essere un'opportunità per il Paese e per il Sud, che registra da decenni gravi divari di cittadinanza col resto del Paese. Un'opportunità, purché si diano al Mezzogiorno le rassicurazioni richieste, inclusa l'attenzione da riservare alle materie non rientranti nei Lep che, se fossero devolute alle Regioni prim'ancora che la riforma sia attuata nella sua complessità, penalizzerebbero le Regioni meridionali».
«Avverto anch'io, come tutti voi, la responsabilità che tocca assumersi rispetto a una scelta che deve consolidare l'unità nazionale. Da Presidente del Consiglio ho sempre auspicato, e mi pare che così sia stato, che il dibattito puntasse al confronto nel merito delle questioni. Ognuno di noi ha legami politici che lo indurrebbero a ribadire in quest'Aula le posizioni dei rispettivi leader nazionali, ma al contempo ognuno di noi è anche parte di una regione che ha accumulato problemi e ritardi di sviluppo che ci impongono di anteporre a tutto il resto gli interessi delle nostre comunità» conclude.