Occhiuto a Co-Ro, la rasoiata di Stasi: «Se fossi stato avvisato lo avrei accolto»
Il blitz in città del Governatore conferma la rottura dei rapporti con il Primo cittadino. Che incalza il Presidente sulle tre attualissime grandi vertenze: Nuovo Ospedale, Statale 106 e investimento Baker Hughes
CORIGLIANO-ROSSANO «Ho appreso dalla stampa della visita del Governatore presso il nostro porto, a sorpresa. Sono sempre contento quando le istituzioni superiori visitano la nostra città, e lo avrei certamente accolto se fossi stato avvisato, ma comprendo che i tempi di un governatore – come quelli di un sindaco – sono sempre estremamente frenetici e comprendo altresì che si tratta anche di uno scorcio di campagna elettorale per la quale probabilmente, dopo la scelta verticistica del candidato a sindaco, saranno necessari interventi di questo tipo praticamente in ogni fase». Lo afferma in una nota il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi.
«Non posso esimermi – prosegue Stasi – dal commentare politicamente i temi affrontati, partendo dalla condivisione del fatto che sulla statale 106 si debbano rispettare i tempi, ovviamente accertandosi – come richiesto nelle nostre osservazioni – che ci sia la totale copertura finanziaria dell’opera».
Sul nuovo ospedale, invece, «non c’è molto da commentare o da interpretare: il cantiere è fermo da mesi e si tratta già di un fallimento politico totalmente a carico degli apparati che oggi si presentano alle elezioni amministrative contro l’attuale amministrazione e con ruoli di rilievo, ovvero la Presidenza della Commissione Sanità che possiamo anche ribattezzare Commissione Annunci. Partendo da questo presupposto, ritengo sia giunto il tempo di chiudere la stagione degli annunci (che per altro slittano di mese in mese) e lavorare per le risoluzioni delle problematiche che tengono ancora fermo il cantiere».
Infine – spiega il sindaco di Corigliano Rossano – su Baker Hughes, confermando l’importanza dell’insediamento contro il quale non abbiamo alcuna pregiudiziale, ribadisco che al momento l’ente ha fatto una semplice, quasi innocua, richiesta di chiarimenti sulla correttezza della procedura autorizzativa partendo da un presupposto: la trasparenza, il rispetto delle norme e delle procedure non sono oggetto di discrezionalità politica, perché tutelare questi aspetti significa tutelare le comunità e gli interessi pubblici e compiere il proprio dovere. Non abbiamo ancora ricevuto riscontri, ma se davvero – per ipotesi – una semplice richiesta di chiarimenti dovesse aver provocato trambusto, allora – conclude Stasi – sarebbe il caso di evitare di lanciarsi in considerazioni politiche e di interrogarsi sulle modalità fallimentari con le quali si gestiscono questioni importanti come questa, esprimendo gratitudine nei confronti dell’amministrazione comunale per l’attenzione, l’autonomia, la serietà dimostrata ancora una volta. Sono certo che sarà così».