Consiglio regionale, il gruppo del Pd: «Con l’ultimo "provvedimento omnibus" il centrodestra ha toccato il fondo»
I consiglieri regionali Dem chiedono al presidente Mancuso di intervenire: «Necessario porre fine a una prassi inaccettabile»
CATANZARO - «Stavolta si è davvero toccato il fondo. Nonostante i ripetuti inviti e richieste al rispetto dei regolamenti, delle prassi, del ruolo di Consiglio e Commissioni, il centrodestra è tornato nuovamente in Aula con un provvedimento omnibus senza nessun tipo di concertazione preventiva. In buona sostanza il provvedimento omnibus che era stato ritirato in occasione dell’ultima seduta di Consiglio regionale è stato sostituito da uno nuovo di zecca attraverso un emendamento interamente sostitutivo. E non solo: per modificare ulteriormente l’ultima creazione normativa sono stati presentati degli emendamenti nella stessa giornata del Consiglio. Va ricordato, inoltre, che il provvedimento era stato ritirato in occasione dell’ultima riunione dell’Assemblea proprio per consentire un passaggio in Commissione che non è mai avvenuto».
Così si esprimono i consiglieri regionale del gruppo del Pd in Consiglio regionale dopo la seduta di ieri che ha registrato l’approvazione di un nuovo provvedimento omnibus, «ormai diventato marchio di fabbrica del centrodestra al governo».
«Come gruppo abbiamo deciso di non intervenire neanche in Aula per ripetere critiche e osservazioni che abbiamo formulato diverse volte nel corso di questa legislatura, senza ricevere mai assicurazioni in merito da parte di chi dovrebbe rivestire un ruolo terzo e di garanzie pretendendo il rispetto di regolamenti e prassi e delle prerogative stesse del Consiglio».
«Purtroppo la leggerezza e la superficialità con cui sta operando la maggioranza di centrodestra – prosegue la nota a firma dei consiglieri dem – non provoca soltanto un vulnus di agibilità democratica alle Istituzioni, ma anche rischi per il futuro della Calabria che subirà gli effetti di leggi raffazzonate e continuamente corrette, arrivate all’approvazione senza i dovuti approfondimenti in Commissione, senza audizioni con i soggetti interessati e senza nessun confronto con le opposizioni e con i rappresentanti del territorio, ma neanche con gli stessi consiglieri di maggioranza chiamati a votare a favore a scatola chiusa».
«Per fare solo un esempio tra tanti, vogliamo ricordare la legge sulla riforma dei Consorzi, approvata con il voto di fiducia in Aula pochi mesi fa, e poi soggetta a manutenzione per ben cinque volte. Se non è superficialità e approssimazione cosa potrebbe essere? Nuovamente, dunque, rivolgiamo il nostro appello pubblico a Mancuso per intervenire per porre fine a una prassi inaccettabile. In ogni caso quanto sta avvenendo impone una risposta adeguata sia in Consiglio che sui territori» concludono.