12 ore fa:Trebisacce, approvato regolamento sui dehors. «Ora c'è bisogno di ripensare complessivamente la viabilità»
12 ore fa:Gli studenti del "Falcone-Borsellino" di Co-Ro incontrano Nuccia Benvenuto, autrice di Presente Remoto
9 ore fa:«Palazzi di pregio trasformati in dormitori sociali per extracomunitari», Straface attacca la giunta Stasi
11 ore fa:Statale 106, Scutellà (M5s) presenta un emendamento per anticipare la realizzazione del nuovo asse viario Sibari-Catanzaro
10 ore fa:Finita l'attesa: domani a Co-Ro l'evento su "I Rosoni Medievali", per indagare sui significati nascosti della realtà
8 ore fa:Emergenza sicurezza a Schiavonea, i timori della consigliera comunale Romano
11 ore fa:La Calabria celebra l'innovazione digitale e la tutela dei cittadini con il ConciliaWeb Day
10 ore fa:Pubblicato il Piano Stralcio di Bacino del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale, Papasso: «Alcuni passaggi destano preoccupazione»
9 ore fa:Presentato al Paolella il docu-film "Il Cammino - Viaggio in Calabria"
9 ore fa:Anche gli ospedali di Corigliano-Rossano verso uno sciopero generale tiepido e apatico | VIDEO

A Trebisacce una sala gremita chiede a Mundo di candidarsi ma lui… si riserva

2 minuti di lettura

TREBISACCE – La politica, quella legata ancora al retaggio ideologico, della militanza e della partecipazione – è cosa nota – è da sempre legata ai suoi rituali, ai colpi di scena e alle folle acclamanti. Diciamo che questi elementi sono il corroborante per “ormonizzare” l’ego dei protagonisti e rendere tutti partecipi. A Trebisacce, ad esempio, questa liturgia è nell’aria da sempre. Le acclamazioni hanno un impatto scenico rilevante soprattutto quando ci si appresta ad una campagna elettorale dagli esiti al quanto prevedibili a meno di colpi di scena. Ieri al Miramare, ad esempio, è andato in scena uno di quei momenti idilliaci della politica nostrana. Una riunione dapprima ristretta si è trasformata in un incontro pubblico con «una sala gremita all’inverosimile» che si è concluso con l’acclamazione del popolo. Il protagonista della scena è il già pluri-sindaco Franco Mundo, che dopo una parentesi di silenzi dovuti ad una dolorosa parentesi giudiziaria, oggi è pronto a scendere in campo proprio con l’investitura ufficiale dei suoi sostenitori. Che ieri – all’improvviso, direbbe Mina – si sono adunati nella nota struttura ricettiva per chiedergli di candidarsi a sindaco in vista delle elezioni del prossimo 8 e 9 giugno. Ovviamente, il manuale della politica d’ancien vuole che l’interessato prenda del tempo e si riservi la decisione. E così è stato.

Fin qui l’epopea fiabesca. Tutti sanno, però, che Franco Mundo alla guida della sua città non ha smesso mai di pensarci, neppure un secondo, da quel 22 luglio 2021, quando fu costretto a dimettersi dalla sua carica istituzionale di primo cittadino e ad entrare nel suo personale buio politico. Ma è rimasto sempre presente e vigile nelle dinamiche sociali e politiche della città, così presente – qualcuno vocifera – da influire tantissimo sulla sorte finale del sindaco Aurelio (sfiduciato dopo appena un anno e mezzo dal suo insediamento). Non più tardi di tre settimane fa, in occasione di un sit-in davanti all’ospedale Chidichimo, fu proprio Mundo a bisbigliare quel desiderio di ritornare in campo che a breve (anzi, brevissimo) potrebbe concretizzarsi. 

L’incontro infrasettimanale di ieri, organizzato e promosso dall’associazione Atena presieduta dall’avvocato Gianluca Fioravanti, è stata una prima dimostrazione di grande forza. C’erano tanti giovani, ex amministratori, imprenditori e professionisti della città ma «soprattutto – si legge nella nota – c’era tanta gente comune». «Trebisacce vive un momento di grande difficoltà» ha spiegato Fioravanti, aggiungendo: «Una città ferma che non riesce più a dare risposte alle esigenze dei giovani e dei cittadini, dove soprattutto negli ultimi anni si è registrata una forte regressione». Proprio a conclusione del suo intervento è stato lo stesso Fioravanti a chiedere a Franco Mundo di candidarsi sindaco di Trebisacce e «riprendere un discorso interrotto», evidenziando le qualità personali e professionali, «oltre al grande lavoro svolto nelle precedenti consiliature» e sottolineando la «necessità di dare alla città e al comprensorio una guida forte, sicura ed autorevole».

Dopo un ricco dibattito al quale sono intervenuti Elena Franchino che ha evidenziato le difficoltà dei giovani trebisaccesi, i professionisti Rocco Soldato e Angelo Ruggio, del giovane studente marocchino Afil Vincenzo e poi, ancora, del presidente del Comitato per la riapertura dell’ospedale, Giuseppe Mangone, tutti uniti nel sostenere la candidatura di Mundo, la parola è passata al protagonista della serata. Visibilmente commosso per l’affetto e la stima  ricevuta dalle tante presenze, «veramente inattese» e «a conferma di un legame con la città che neanche le vicende giudiziarie hanno scalfito», Franco Mundo ha esordito dicendo che «è veramente difficile riprendere un per percorso interrotto, per il quale ancora faccio fatica a comprenderne le ragioni». Nell’evidenziare il lavoro fatto durante l’ultimo mandato interrotto, l’ex sindaco ha evidenziato inoltre il grande vuoto politico, «a parte qualche iniziativa di Sinistra al Quadrato, il resto del dibattito politico è solo autoreferenziale. Tanto è vero che la storia di Trebisacce degli ultimi 40 anni conferma – ha detto nel pieno stile dei leoni socialisti - che solo i Mundo a Trebisacce hanno garantito stabilità e governo, nel mentre le ammucchiate costruite contro le persone non sono arrivate mai alla fine, perché prive di legame sociale, politico e ideale».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.