Stasi ora diventa il «Superman del Cozzo» ma «incapace di programmare i fondi europei»
La nota al veleno di Fratelli d'Italia che mette sul banco degli imputati la capacità progettuale e di spesa dell'Esecutivo
CORIGLIANO-ROSSANO - «Le linee guida approvate dalla Giunta regionale sulle strategie urbane nell'ambito dei fondi Por 21-27, qualora fosse ancora necessario, certificano il fallimento delle politica estera messa in campo dall'Amministrazione Stasi». Il coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia di Corigliano-Rossano alza il tiro e attacca l'azione amministrativa di Stasi mettendo sul banco degli imputati la capacità progettuale e di spesa dell'Esecutivo.
Secondo la Regione Calabria, l'area urbana di Corigliano Rossano (oggi città unica), insieme ad altre «hanno fatto sin qui registrare avanzamenti poco significativi, risultando per lo più ad uno stadio attuativo iniziale». Queste - sottolineano dal coordinamento cittadino dei meloniani - le testuali parole utilizzate dall'esecutivo Occhiuto che «bocciano su tutta la linea la gestione dei rapporti del sindaco Stasi fuori dalle mura della città».
«Per colpa sua e della sua amministrazione - va avanti la nota - la nostra città non riceverà un euro di fondi europei. Per colpa sua siamo diventati una specie di zimbello quando a un certo punto voleva candidarsi a presidente di tutto (Provincia di Cosenza, Associazione nazionale comuni Italiani della Calabria) perché andava a elemosinare consensi ovunque, ma per beceri interessi personali. Risultato? Non lo ha calcolato nessuno».
«Queste sono le conseguenze della sua arroganza mostrata nei rapporti umani con i suoi colleghi sindaci, di qualunque territorio e di ogni colore, come se si sentisse il Superman del Cozzo. Episodi del genere, in questi tristissimi e lunghissimi cinque anni, sono stati tantissimi. Indossare la fascia tricolore significava ben altro ma capiamo che non sia da tutti. Flavio Stasi non ha mai avuto una visione di città e con essa metodi, idee e modi per realizzarla. E purtroppo non ha saputo fare di meglio che emarginare la nostra città».