Riordino delle funzioni della Regione, il gruppo del Pd presenta una proposta di legge
Obiettivo: valorizzare, anche in Calabria il ruolo degli enti locali, in particolar modo dei Comuni, che sono stati oltremodo penalizzati negli ultimi anni
CATANZARO - Il gruppo del Pd in Consiglio regionale, guidato da Mimmo Bevacqua, ha elaborato una proposta di legge sul “Riordino delle funzioni amministrative della Regione Calabria” che sarà depositata lunedì mattina presso gli uffici di palazzo Campanella.
La proposta di legge rappresenta la prima iniziativa legislativa per riportare al centro dell’attenzione degli organi regionali l’esigenza di valorizzare, anche in Calabria il ruolo degli enti locali, in particolar modo dei Comuni, che sono stati oltremodo penalizzati negli ultimi anni.
«Il quadro normativo sul riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni - spiegano - e le difficoltà finanziarie degli enti locali determinano persistenti elementi di incertezza che investono l’intero sistema istituzionale calabrese e che, se non affrontati con nuovi strumenti legislativi, rischiano di creare un vero "corto-circuito" nel rapporto tra Regione ed enti locali».
«È necessario, pertanto, rafforzare la coesione sociale, promuovendo, anche in attuazione del principio di sussidiarietà, di cui all’art. 118 della Costituzione, la partecipazione dei cittadini nel perseguimento degli obiettivi e nei processi di attuazione delineati dal presente progetto normativo. Gli oggetti specifici di questa proposta di legge riguardano in particolare: la definizione del nuovo ruolo istituzionale della Regione e degli enti locali in alcuni settori e il rafforzamento degli strumenti di cooperazione e di concertazione; nonché il nuovo riparto delle funzioni amministrative in alcuni settori, prevedendo anche la partecipazione delle comunità locali alla programmazione delle funzioni esercitate dalla Regioni, nonché la facoltà per i Comuni, singoli o in forma associata, di presentare richiesta di attribuzione di funzioni alla Regione che dovrà valutare la richiesta, secondo i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione. La proposta di legge rimane aperta al contributo dei soggetti interessati e procederemo a sottoporla anche a Upi e Anci» concludono.