46 minuti fa:Avviso Concilia, Straface: «Impegnati 3,5 milioni di euro per la conciliazione vita-lavoro»
8 minuti fa:Settantotto giorni di attesa per un apparecchio prescritto: anziano di Longobucco muore agognando il diritto alla Salute
14 ore fa:Sicurezza stradale a Cassano, Filardi chiede ai camionisti più prudenza e alle aziende maggiore flessibilità
1 ora fa:San Pancrazio Salentino conferisce la Cittadinanza Illustre alla memoria del pittore Pancrazio Promenzio
14 ore fa:Accoglienza, diritti e inclusione: anche Co-Ro celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato
4 ore fa:A Mbuzati si sperimenta realtà aumentata per promuovere identità arbëreshë
1 ora fa:Il Maestro Aloise incontra gli studenti dell’indirizzo Moda all’Ipseoa Ipsia di Castrovillari
3 ore fa:Accesso agli atti del Comune di Trebisacce, Aurelio denuncia il mancato rilascio delle credenziali
26 minuti fa:Bilancio regionale 2026-2028, Scutellà (M5S) all’attacco: «Documento timido, Calabria senza visione»
2 ore fa:Casa Serena, Pisciotti: «Il Cda dell’istituto si astenga dal compiere scelte»

Strage di Thurio e quel passaggio a livello da dismettere: «Ora individuiamo i veri responsabili»

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Il senatore Ernesto Rapani, componente della commissione parlamentare Giustizia, chiede una vera e propria operazione verità sulla strage ferroviaria che lo scorso 28 novembre si è consumata a Thurio, lungo la linea jonica, quando il treno regionale 5677 si è andato a schiantare contro un camion fermo sui binari. «Penso e presumo – scrive oggi il parlamentare in una lettera inviata al Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Alessandro D’Alessio e all’Amministratore delegato di RFI, Dario Lo Bosco - che oltre a cercare di capire Ia dinamica dell'incidente… bisognerebbe capire se ci siano responsabilità da perseguire in capo a chi non ha realizzato i lavori ed eventualmente il perché».

Senza remore, il senatore e maggiorente di Fratelli d’Italia in Calabria non fa mistero dei tempi biblici che la burocrazia mette in campo per affrontare e risolvere le questioni territoriali e, soprattutto, mette subito sul banco degli imputati (lo aveva fatto anche ieri l’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Roberto Musmanno) la lentissima e pachidermica azione di intervento della struttura di RFI, soprattutto sul territorio calabrese e particolarmente lungo la fascia jonica.

Lentezza che – a parere di Rapani – troverebbe, nella fattispecie del “caso Thurio”, il complice perfetto nella insipienza dell’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano. Come é possibile – si chiede ancora Rapani rivolgendosi al massimo rappresentante della Procura, che sul caso ha aperto un fascicolo, e al vertice della società che gestisce la rete ferroviaria - che un progetto (quello dell’ammodernamento della linea e la consequenziale soppressione dei passaggi a livello, ndr), «presentato a febbraio del 2019 da parte di RFI all’Amministrazione Comunale di Corigliano Rossano», a distanza di quattro anni sia ancora fermo e che «l’opera non sia stata ancora realizzata?». «Dopo 4 anni – sottolinea ancora il parlamentare - non esistono i progetti esecutivi necessari per poter pubblicare e bandire Ia gara di affidamento dei lavori».

Insomma, «un “ping-pong” di rimpalli tra RFI e Amministrazione comunale che – sentenzia Rapani - se forse fosse durato meno, molto probabilmente, alla data odierna, non ci sarebbe stato più il passaggio a Thurio e non si sarebbe verificata l'immane tragedia che stiamo ancora oggi raccontando».

L’altro dramma, al netto della tragedia familiare e personale delle vittime, è che quanto accaduto nella storia frazione di Corigliano-Rossano rischia di non aver alcun impatto nell’immediato. Perché, come sottolineato dallo stesso senatore, al momento, per risolvere il problema del passaggio a livello di Thurio, così come degli altri 5 passaggi ferroviari che ricadono nel comune della terza città della Calabria, non c’è alcuna soluzione concreta messa in campo.

«È giunta I’ora – questo l’appello accorato che il senatore ha fatto al procuratore D’Alessio e al manager Lo Bosco - di smetterla di piangersi addosso ed essere costretti ad assistere a situazioni del genere per incapacità, negligenza, inettitudine di chi riveste ruoli di responsabilità nell’amministrazione della cosa pubblica».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.