Sicurezza a Schiavonea, Madeo (Azione) chiede l'intervento del Prefetto
Il consigliere comunale denuncia: «Ormai lo stato di insicurezza in cui vive la Comunità è sotto gli occhi di tutti. I cittadini non possono passare da una stagione estiva ricca di attenzioni ad una fase di abbandono totale da parte dello Stato»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Ormai lo stato di insicurezza in cui vive la Comunità di Schiavonea è sotto gli occhi di tutti. I cittadini non possono passare da una stagione estiva ricca di attenzioni ad una fase di abbandono totale da parte dello Stato».
Così il consigliere comunale di Corigliano-Rossano, Francesco Madeo (Azione), che continua: «Abbandono e degrado addebitale sia ad una carenza di risorse umane e strumentali necessarie per garantire la sicurezza su strada sia all'assenza di programmazione sulla gestione dell'immigrazione irregolare abbondante nella nostra Città. Il caporalato fa da padrona nei mesi invernali, nonostante la forte carenza di manodopera all'interno delle imprese sane agricole e turistiche cittadine, tra le strade della più grande frazione della Città di Corigliano-Rossano».
«È inutile nascondersi dietro ad un dito, gli immigrati irregolari, muniti di scarponi ai piedi, sono ben visibili anche sul lungomare e in piazzetta Portofino. Qualsiasi persona venga privata della propria identità e costretta a vivere tra sfruttamento, violenza e luoghi inadeguati prima o poi sfocia in un comportamento antisociale creando danni e disagi a tutti noi».
«Non è possibile addebitare la responsabilità di questo fenomeno all'Amministrazione Comunale che non ha le competenze e gli strumenti per affrontare il fenomeno del caporalato sul quale si dovrebbe intervenire con più convinzione. Riteniamo, come Azione, che la scelta della repressione come strumento di contenimento del fenomeno non sia sufficiente se unitamente non si attui una procedura di integrazione partendo dalla consegna di un documento di identità valido per ottenere un lavoro lecito e dignitoso, una casa che rispetti degli standard di vita sufficienti e per richiedere il ricongiungimento familiare. L'Illustrissimo Prefetto, Vittoria Ciaramella, deve farsi carico della soluzione prima che l'eccessivo contrasto sociali sfoci in problematiche ben più ampie» conclude.