Ferrara (M5s) interroga la Commissione europea sulla chiusura del Programma operativo Calabria 2014-2020
L'europarlamentare pentastellata: «Tra pochi giorni si chiuderà in maniera definitiva il ciclo del Programma eppure risulta, ancora, difficile reperire informazioni aggiornate circa il suo avanzamento»
BRUXELLES - «Tra circa 10 giorni si chiuderà in maniera definitiva il ciclo del Programma operativo Calabria 2014-2020 eppure risulta, ancora, difficile reperire informazioni aggiornate circa il suo avanzamento».
L'europarlamentare del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, torna sul Por Calabria con specifica interrogazione alla Commissione europea.
«Chiedo alla Commissione se alla scadenza del termine del 31dicembre vi sarà il pieno assorbimento di tutte le risorse coerentemente con le strategie e le priorità del programma e dell'accordo di partenariato, se vi sono state ed a quanto ammontano, ad oggi, le spese non ammissibili già detratte dal Por 14-20 e se vi sono pericoli di taglio del saldo finale. Informazioni che non vengono aggiornate sul sito Calabria Europa (la spesa certificata risulta ancora essere ferma a 698.515.046 €) che dovrebbe dar conto, in maniera pubblica e trasparente, dell'avanzamento della spesa. Non conosciamo, ad oggi, con esattezza se gli obiettivi finali dei vari assi del Programma siano stati raggiunti se sia stato definitivamente scongiurato il rischio, già paventato negli scorsi Comitati di Sorveglianza, di registrare un gap di spesa di circa il 6%, pari a circa 140 milioni di euro a chiusura di programmazione».
«In una recente risposta ad altra mia interrogazione la Commissione mi informava che alla data del 2 ottobre 2023, l'importo della spesa certificata, in base alle informazioni fatte pervenire dall'autorità di gestione, ammontava a 1 619,5 milioni di euro. Ciò equivale al 72,8% delle risorse disponibili a valere sul Por. Dato non definitivo visto e considerato che il 27 settembre la Regione Calabria notificava alla Commissione l'ennesima revisione, artificio grazie al quale si elargiscono fondi a pioggia così da centrare l'obiettivo della spesa, o almeno provarci, a discapito della qualità e del raggiungimento reale degli obiettivi di crescita» conclude Ferrara.