Vertenza Enel, non ci sarà nessun “faccia a faccia” tra Stasi e Rapani
Al senatore di FdI che si era detto pronto subito dopo la proposta lanciata dall’Eco dello Jonio, si contrappone la posizione del Sindaco: «Rapani non è la mia controparte» aggiungendo: «replicherò, anche duramente, quando ce ne sarà bisogno»
CORIGLIANO-ROSSANO – Chi sulla vertenza Enel si aspettava un chiarimento face to face tra il senatore Ernesto Rapani e il sindaco Flavio Stasi, dopo che i due se l’erano date di santa ragione a suon di comunicati stampa, rimarrà deluso. Quel confronto, auspicato e rilanciato dall’Eco dello Jonio, pronto ad ospitare un’area politica e quanto mai laica, non ci sarà. E questo perché i due diversi interlocutori hanno adottato scelte strategiche e assunto prese di posizioni – anche questa volta – l’una contrapposta all’altra.
In realtà se il metodo del confronto e della prova diretta viene meno è perché è stato lo stesso Stasi a non volerla. Il sindaco, differentemente al parlamentare che si era detto subito pronto a venire in studio e affrontare il primo cittadino, in un messaggio inviato in redazione ha chiarito i motivi della sua scelta. Che non è politica ma certamente strategica e trova il grimaldello in una motivazione reale quantomai ovvia: Rapani non è l’antagonista di Stasi e viceversa.
«Assodato che nulla c’è ormai da chiarire – scrive Stasi, avocando a se tutte e per intero le ragioni della diatriba politica che ha caratterizzato la calda estate coriglianorossanese - resta la sterile polemica utile solo a fare caciara: una modalità che non nasce oggi e non finirà domani, ma non le nego l’imbarazzo di dovermi spesso confrontare pubblicamente con chi oggi, a prescindere dagli schieramenti politici, riveste un ruolo di carattere istituzionale, ovvero il Senatore della Repubblica, e che dunque non rappresenta – o non dovrebbe rappresentare – una mia controparte. Al contrario dovrebbe rivestire il ruolo di interlocutore al fine di affrontare istituzionalmente le tematiche di carattere generale della città».
Insomma, Stasi evoca di fatto il principio di quella che un tempo, negli schemi partitici, veniva definita supremazia territoriale: unire le forze (tutte le forze) in campo per rivendicare insieme i diritti della comunità rappresentata.
E proprio Stasi porta l’esempio di come questa vicenda, diventata un tritacarne di dialettica e polemica mentre i veri responsabili (Enel e Regione) scappavano via a gambe levate e indisturbati, si sarebbe potuta affrontare. «Una volta appreso della volontà di Enel di rinunciare ad un investimento importante sulla nostra città, sarebbe stato il caso – banalmente - di avvisare il sindaco, chiarire la situazione e concordare una strategia unitaria per difendere gli interessi della comunità. Sappiamo bene che, questa come altre volte, non è andata così, eppure non vorrei rinunciare a questa prospettiva…» Il riferimento è alla questione Tribunale? Mistero!
Fin qui la Stasi-filosofia. Il sindaco, però – come ormai prassi consolidata –, attacca e rilancia: «Sono aperto a qualsiasi confronto ma, salvo che il senatore Rapani non intenda rompere gli indugi e candidarsi a sindaco per le prossime amministrative, ritengo che i nostri luoghi di interlocuzione siano le sedi istituzionali. Nel dibattito pubblico mi limiterò a fare ciò che ho fatto finora: replicare, anche duramente se necessario, per dare una corretta informazione politica ed istituzionale, ogni qual volta verranno date all’Amministrazione Comunale responsabilità che, evidentemente, sono formalmente e politicamente di altri, sperando che ciò non accada nuovamente».
Quindi, il confronto non ci sarà. Ma crediamo sia solo un appuntamento rinviato. La campagna per le Amministrative di Corigliano-Rossano è alle porte e in quella occasione il primo cittadino, che sicuramente sarà protagonista della grande bagarre elettorale, non potrà tirarsi indietro dal confronto. In quel caso un forfait sarà letto come un segnale di debolezza.