Tribunale Co-Ro, Molinaro (Lega): «Prevalgano le ragioni del diritto alla giustizia e non il contrasto fra territori»
Il consigliere regionale del carroccio: «È quindi auspicabile, ricucire esigenze e interessi. Di tutti e per tutti senza penalizzazioni per nessuno»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Chiudere oltre dieci anni fa il Tribunale di Rossano-Corigliano per conseguire una maggiore qualità ed efficienza della spesa nonché la funzionalità della giustizia, alla prova dei fatti, non si è rivelata una scelta giusta. Anzi, ha creato solo danni e costi economici e sociali per cittadini, professionisti ed operatori del diritto. Non è stata insomma "vera gloria"».
Lo afferma il Consigliere Regionale della Lega Pietro Molinaro in merito alle prese di posizioni di questi giorni
«Su questo – continua – mi pare che tutti convergano. Tra l'altro – precisa –la deliberazione n. 66/2022 del Consiglio Regionale che prevede la revisione delle Circoscrizioni Giudiziarie e la riapertura dei Tribunali soppressi presentata, anche da altre regioni in Parlamento per la modifica del D.lgs n.155 del 07/9/2012 che li aveva soppressi, a suo tempo fu votata all'unanimità ivi compreso dal collega Laghi che nelle scelte, è persona molto equilibrata. È stato penalizzato il diritto di accesso alla giustizia e si è indebolito il contrasto alla criminalità organizzata e la lotta alla 'ndrangheta che, come affermato recentemente da autorevoli esponenti della magistratura "nella sibaritide è stata sottovalutata"».
«Questi, sono i punti fermi da cui ripartire. Tenere chiuso il Tribunale di Rossano ha generato un vulnus nei confronti dello "stato di diritto" producendo, questo dicono i dati, ulteriori allungamenti dei processi. Dobbiamo agire nell'interesse dell'intera collettività poiché tra l'altro, non esiste alcuna possibilità di diritto che consenta di tagliare e/o subordinare l'erogazione di fondi già stanziati in favore di una eventuale riapertura di altra sede giudiziaria. La nuova geografia giudiziaria che si va delineando a livello nazionale va nella direzione di recuperare e continuare a garantire quel servizio di giustizia di prossimità in una parte di Regione che si caratterizza per estensione e per interessi economici e produttivi».
«È quindi auspicabile, ricucire esigenze e interessi. Di tutti e per tutti senza penalizzazioni per nessuno. Tra l'altro, ad ulteriore garanzia, la presa d'atto in Commissione Giustizia del Senato, nella seduta del 03/8/2023, della bozza di testo unificato predisposto dal Comitato Ristretto prevede di procedere ad una serie di audizioni e sopralluoghi al fine di verificare il ripristino delle sedi. La strada maestra che deve orientarci - conclude Molinaro - sono i fattori rilevanti dell'offerta di giustizia: la quantità e qualità delle risorse finanziarie e umane disponibili, gli assetti organizzativi, il grado di efficienza nell'impiego delle risorse, il grado di informatizzazione degli uffici, il monitoraggio dei processi».