Spunta una consulenza da 175mila euro: «Così Stasi e Salimbeni pagano lo Statuto comunale»
Il gruppo di Azione e CCI in Consiglio comunale porta alla luce quello che, a tutti gli effetti, definiscono un abuso: «Carte in Procura. Ma l'avvocato Amorosino non era stato presentato come un filantropo?»
CORIGLIANO-ROSSANO - Si apre un nuovo fronte polemico nel Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, questa volta destinato a fare più clamore del solito. Tutto nasce da una consulenza, con affidamento diretto, fatta dal dirigente del settore Politiche europee e sviluppo strategico, allo studio legale Legal and Public Affairs di Roma e dal valore di 138mila euro (175mila finito d'Iva). Nulla di strano, o meglio, sopportabile, se non fosse che quello stesso studio, di cui fa parte il prof Sandro Amorosino (estensore del nuovo Statuto comunale), viene ingaggiato per adempiere a ruoli che di fatto appartengono alla politica, come la comunicazione e l'interlocuzione istituzionale.
«È uno scandalo» gridano dal gruppo di Azione e Coraggio di Cambiare l'Italia che oggi rappresenta l'azionista maggioritario dell'Opposizione consiliare. A firmare la nota ci sono tutti i consiglieri comunali di Calenda (Vincenzo Scarcello, Gennaro Scorza, Mattia Salimbeni, Francesco Madeo, Rocco Gammetta e Antonio Cassano) e CCI Adele Olivo. Che rincarano la dose, rilanciando il sospetto che questa "consulenza" altro non è che il pagamento della parcella allo stesso prof Amorosino per aver redatto «quell’obbrobrio giuridico inemendabile e inapplicabile» scrivono dall'opposizione,«che la prossima amministrazione Politica di Corigliano-Rossano dovrà demolire e ricostruire dopo aver chiuso la nefasta parentesi dell’attuale compagine amministrativa, ci costerà 175.509,00 euro tutto compreso, da versare in 24 “comode” rate».
«È l’ennesimo affare d’oro - scrivono - a discapito dei cittadini di Corigliano-Rossano fatto dall’Esecutivo civico che, con apposita determina dirigenziale n. 226 del 14.09.2023, a firma del superdirigente dell’amministrazione Stasi, Giovanni Soda, e con la benedizione del potente vicesindaco Maria Salimbeni, ha formalizzato l’ affidamento diretto alla LPA (Legal ad Public Affairs) di Roma per una serie di attività di consulenza tecnico-giuridica dalla riconversione e ridestinazione della Centrale Enel al progetto di unificazione del lungomare, dall’attivazione della ZES alla destinazione e all’armonizzazione del Consorzio ex ASI, dalle concessioni demaniali al piano spiaggia».
Cosa è la LPA? È la società che fa capo, tra gli altri, dicevamo all'avvocato Sandro Amorosino, «colui che ha redatto il nuovo “Statuto” di Corigliano-Rossano; colui che ha addentrato i nostri amministratori nelle stanze romane di Anas nella vicenda della nuova statale 106 Sibari-Coserie; colui che – da ultimo – ha accompagnato i nostri spaesati gestori della cosa pubblica nella fallimentare trattativa con Enel per la riconversione del polo industriale di Sant’Irene».
«Eppure chi lo avrebbe mai immaginato che il Sindaco Stasi - proseguono - potesse avallare tale condotta, posto che per i rapporti che sono intercorsi tra il Comune di Corigliano – Rossano e il professor Amorosino, entrambi per motivi di opportunità e di etica avrebbero dovuto astenersi da tale “combine” che rasenta i limiti dell’illecito non solo amministrativo, contabile ma anche giuridico e che, come atto necessario, ne determinerà la comunicazione alla locale Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti».
«La speranza - concludono i componenti del Gruppo di Azione e CCI - è che il Sindaco (magari non a conoscenza del provvedimento) faccia revocare immediatamente e senza indugio l’atto in questione, considerato che in Città esiste una classe di professionisti di altissimo livello più che autorevole, capace di garantire le stesse prestazioni dello Studio romano».
Ma in realtà, di questa storia, di questa consulenza d'oro seppur legittima, sarebbe interessante conoscere il pensiero del Segretario generale dell'Ente, Paolo Lo Moro.