Mare Mostrum, impietosi i dati di Legambiente sui reati ambientali che colpiscono il mare calabrese
Tavernise (M5s): «Pensiamo si debba accelerare sulla realizzazione e adeguamento degli impianti di depurazione e consegnare, finalmente, un mare pulito ai calabresi e ai tanti turisti che, nonostante tutto, continuano a preferirlo»
REGGIO CALABRIA - «Impietosi i dati di Legambiente sui reati ambientali che colpiscono il mare calabrese. Il nuovo rapporto mette in luce anni e anni di immobilismo dell'ente regionale e di quelli comunali fotografando una istantanea del 2022 che, purtroppo, ha accompagnato villeggianti e turisti anche in questa estate 2023. Chiazze maleodoranti e galleggianti hanno continuato a sporcare e a rovinare la bella stagione rendendo nulle le buone intenzioni del governatore Occhiuto e i suoi interventi spot sui social che in questi due anni non hanno portato alcun risultato concreto né migliorato la salute del nostro mare».
Lo afferma il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Davide Tavernise.
«Non è un caso - continua - né una congiura, se la Calabria si attesta al quarto posto in Italia per quanto riguarda i fenomeni di inquinamento marino, ossia per scarichi illegali, cattiva depurazione, gestione dei rifiuti non conforme. Ma è piuttosto l'assenza di politiche mirate alla corretta gestione del ciclo delle acque e i contestuali ritardi con i quali si stanno portando avanti i lavori per l'adeguamento dei depuratori, anche in presenza di fondi già stanziati che devono essere solamente spesi. Eppure Legambiente conferma il dato, oramai cristallizzato, di ben 155 comuni o agglomerati urbani che necessitano di interventi sugli impianti di depurazione, mettendo giustamente in luce i due soli Comuni che sono riusciti a completare gli interventi: Bagnara e Soverato».
«Pensiamo si debba accelerare sulla realizzazione e adeguamento degli impianti di depurazione e consegnare, finalmente, un mare pulito ai calabresi e ai tanti turisti che, nonostante tutto, continuano a preferirlo. La politica regionale dovrebbe iniziare a dare priorità alle politiche ambientali per salvaguardare la salute dei cittadini ma soprattutto per valorizzare il più importante motore turistico della nostra regione che può contare su 800 chilometri di coste» conclude.