«La Rai abbia un ruolo principale nel valorizzare le minoranze linguistiche attraverso le sedi regionali»
Orrico (M5s) ha presentato un ementamento: «L'intenzione è quella di ribaltare lo schema con il quale, nel corso degli anni, si è indebolita la funzione di stimolo delle sedi Rai poiché si è delegato alle Regioni il ruolo di occuparsi delle minoranze linguistiche»
ROMA - «Ho presentato un emendamento a mia prima firma sui pareri del nuovo Contratto di servizio della Rai volto a rafforzare il ruolo della stessa nel promuovere e mettere in campo, attraverso le sedi regionali, adeguate iniziative per tutelare le minoranze linguistiche a prescindere dagli accordi stipulati con le Regioni».
Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico.
«L'intenzione – dice Orrico – è quella di ribaltare lo schema ripetutosi periodicamente nel quale, nel corso degli anni, si è indebolita la funzione di stimolo delle sedi Rai poiché si è delegato alle Regioni il ruolo di occuparsi delle minoranze linguistiche attraverso degli accordi. In sostanza, fino ad oggi, in mancanza di un apposito accordo era impossibile per le sedi Rai regionali, pensiamo a quella calabrese, mandare in onda il prezioso archivio che possiede sulle minoranze linguistiche. Purtroppo, nel tempo, c'è stata una scarsa volontà politica, non ultima quella del governatore Occhiuto, a stringere questi accordi e preservare la cultura e le tradizioni delle minoranze della nostra regione estromesse così dal palinsesto del servizio pubblico».
«Eppure – continua l'esponente pentastellata – è la nostra stessa Costituzione, all'art.6, che esprime la necessità di tutelare questi importanti segmenti della nostra storia e della nostra tradizione rappresentati dalle comunità minoritarie riconosciute per legge».
«Col mio emendamento – conclude Anna Laura Orrico –, che mi auguro sia condiviso anche dai colleghi di maggioranza, a prescindere dalla volontà o meno delle Regioni di raggiungere accordi, si affida alla Rai un ruolo principale nel valorizzare le minoranze linguistiche attraverso le sedi regionali».