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Finita la luna di miele di Aurelio a Trebisacce? In quattro pronti a lasciare la Maggioranza e a inguaiare il Sindaco

3 minuti di lettura

TREBISACCE - Poco più di un anno. Tanto sembrerebbe essere durata la luna di miele del sindaco Alex Aurelio con la sua Maggioranza. Dall'elezione avvenuta nel giugno del 2022 ad oggi sembra essere passata un'eternità. Eppure in poco più di 365 giorni negli equilibri di governo è cambiato il mondo. Due assessori, (ex)fedelissimi del primo cittadino (Claudio Roseto e Daniela Nigro) defenestrati e poi, ancora, le scelte di assegnare fuori dalla maggioranza le nuove deleghe assessorili come se non ci fosse più quella necessaria fiducia nella squadra che vinse le elezioni; o ancora gli incarichi fiduciari esterni alla macchina burocratica assegnati da Aurelio senza una necessaria condivisione con i suoi. Sono questi alcuni dei punti di scontro che in questi ultimi mesi si sarebbero consumati nella cittadina dell'Alto Jonio cosentino e che oggi sarebbero arrivati alla resa. Momenti di crisi che hanno portato ad una palese presa di posizione ostile al modello Aurelio da parte degli stessi Roseto e Nigro che dai banchi del Consiglio comunale, ora, potrebbero muovere le fila di un fatale ammutinamento: quello della luna di fiele!

Già perché se gli ex assessori sono sull'uscio della porta, pronti a lasciare la Maggioranza e il Sindaco (in cuor loro il divorzio s'è già consumato), questo addio potrebbe essere non senza conseguenze. A seguire Roseto e Nigro, infatti, potrebbero esserci altre due figure di spicco dell'attuale maggioranza: il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Carlomagno, e la consigliera comunale Carlotta Andriolo che non ha avuto remore nei giorni scorsi a lanciare messaggi chiari e di dissenso nei confronti dell'azione amministrativa di Alex Aurelio. A conti fatti sarebbero quattro, quindi, i consiglieri comunali pronti a scendere dal carrozzone della Maggioranza che, aggiunti agli altri quattro che formano le fila dell'Opposizione, porterebbero il conto della rappresentanza civica del primo cittadino in netta minoranza. Quindi, verso una crisi di governo.

L'Opposizione evoca lo spauracchio del commissariamento e lancia messaggi chiari

E chi è pronto a dare una spallata al numero uno del palazzo di città è proprio il gruppo della minoranza consiliare che proprio oggi ha protocollato la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale straordinario per verificare, di fatto, la tenuta della maggioranza Aurelio.  

«Qualcosa ha inceppato il processo amministrativo - sostengono in una nota i consiglieri comunali di Opposizione Domenica De Marco, Antonio Aurelio, Antonio De Santis, Ermelinda Mazzei - provocando un evidente contrasto in seno alla compagine di maggioranza, che potrebbe sfociare in una concreta crisi di governo con le conseguenti ripercussioni sui prossimi ed inderogabili atti amministrativi».

Da qui la formale richiesta al Sindaco di riferire in Consiglio comunale sulle motivazioni che lo hanno indotto alla revoca dei due assessori Roseto e Nigro. Attenzione, dalla celerità con cui verrà convocata l'assemblea civica,da parte del presidente Carlomagno (oggi tra le fila dei delusi) si potrebbe capire già molto sul futuro stesso di Aurelio. 

E non è un caso che dall'opposizione si rievoca già lo spettro del commissariamento: «La popolazione - scrivono ancora in una nota stampa - ha diritto di conosce le dinamiche interne alla casa comunale, poiché la stessa appartiene a tutti  e chi governa, ha il dovere morale, prima che politico, di dare conto di tutto ciò che ivi accade». Così come non è un caso che le richieste di chiarimento da parte delle Minoranze arrivino solo ora, a distanza di oltre dieci giorni dal rimpasto di Giunta.

Forse perché i rumors sullo stato di palese crisi in cui si sarebbe trovato d'improvviso Aurelio si rincorrono ormai di bocca in bocca in città?!   

«Le valutazioni e le decisioni assunte - chiosa la nota dell'Opposizione quasi come un rimprovero - non sono frutto di personalismi, di scelte opportunistiche, di impeto irrazionale, bensì del solo ed esclusivo bene della città. Il Consiglio è l’organo sovrano, ove verificare la persistenza delle condizioni per una buona amministrazione, ma è manifesto che ad oggi, versa in una evidente fase di stallo e in contingenze altamente ambigue».

La puntualità di Roseto

E non finisce qui. Perché proprio ai margini di questa nota, come in un gioco di strategia ben architettato, è arrivata anche la nota di precisazione dell'ex assessore Claudio Roseto, che a distanza di ben 13 giorni dal suo defenestramento, rompe il silenzio. «Ritengo doveroso, per l’alto senso di rispetto che nutro nei confronti delle Istituzioni democratiche, e per tutelare la dignità dell’assise consiliare - scrive Roseto nella sua nota - attendere la convocazione del Consiglio Comunale per ascoltare le motivazioni che il Sindaco proverà ad argomentare e, quindi, per poter raccontare, nelle sedi a ciò deputate, l’unica verità, tristemente nota a tutta la maggioranza consiliare». È una dichiarazione di guerra, senza possibilità di armistizio. 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.