«Stasi ignora l’Enel per 2 anni e la Città ne paga le conseguenze»
Fratelli d'Italia di Co-Ro: «Un progetto andato in fumo per esclusiva responsabilità del sindaco, troppo impegnato in una campagna elettorale tutta incentrata sulla sua figura e che non tiene conto delle reali necessità ed esigenze della città»
CORIGLIANO-ROSSANO - «È un dibattito surreale e stucchevole, quello al quale ci ha ormai tristemente abituati il sindaco di Corigliano-Rossano ogni qualvolta lo si pone dinnanzi all’evidenza dei fatti o, per l’esattezza, dei non-fatti, ossia tutta quella serie di assenze croniche, atavici ritardi, mancanza di rapporti istituzionali che colleziona a iosa. Flavio Stasi, fin dal suo insediamento, è alla perenne ricerca di un colpevole al quale addebitare i suoi puntuali fallimenti, le cui conseguenze, purtroppo, si riversano sull’intera città».
È quanto scrive in un comunicato stampa il Coordinamento Fratelli d’Italia di Corigliano-Rossano.
«L’ultimo caso, solo in ordine di tempo, dopo quelli analoghi legati alla Statale 106 e al Tribunale, riguarda la perdita dell’ennesima, grande opportunità per la comunità e il territorio, per l’economia e la crescita occupazionale e socio-culturale di Corigliano-Rossano: la drastica decisione dell’Enel di rinunciare ad un finanziamento di 15 milioni di euro che la società aveva ottenuto dalla Regione Calabria nell’ambito del Pnrr per produrre energia da fonti rinnovabili nella centrale di contrada Sant’Irene in fase di dismissione. Iniziativa assunta dall’Enel alla luce dell’assurdo comportamento tenuto dal comune di Corigliano-Rossano, che doveva fornire un parere sul progetto e invece, come sempre, ha temporeggiato per oltre due anni, arrivando finanche a disertare gli appuntamenti con gli alti dirigenti di Enel. Un progetto, dunque, andato in fumo per esclusiva responsabilità del sindaco, troppo impegnato in una campagna elettorale tutta incentrata sulla sua figura e che non tiene conto, in alcun modo, delle reali necessità ed esigenze della città che amministra».
«Bene ha fatto, pertanto, il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani, vera e propria ‘sentinella’ del territorio, a denunciare l’accaduto. Ernesto Rapani, difatti, nel comunicare la grave e negativa notizia, ha indicato a chiare lettere l’unico fautore di questa deplorevole pagina per tutta la comunità, ossia Flavio Stasi. È solo ‘grazie’ al suo isolamento istituzionale, alla sua scarsa propensione al dialogo, alla sua arrogante ricerca di visibilità e consenso, che oggi ci troviamo a commentare quanto deciso dai vertici dell’Enel. Come, tollerare, infatti, l’atteggiamento di Stasi nei confronti dei rappresentanti della medesima società nei mesi scorsi, rifiutando il confronto e facendosi attendere, invano, ad incontri per pervenire a proposte condivise?»
«È opportuno ricordare, a tal proposito, l’importanza e l’utilità di tale progetto interamente green, che prevedeva la produzione di idrogeno verde, un parco fotovoltaico ed il riciclo delle pale eoliche dismesse. Lo stesso Stasi, inoltre, aveva ottenuto da Enel anche la conclusione della bonifica con la demolizione delle ciminiere entro il 2024 e il collegamento del Lungomare. Improponibile e privo di qualsiasi seria e credibile argomentazione politica è, pertanto, il consueto vittimismo di Stasi, il quale, colto con le mani nella marmellata, tenta in ogni modo di addossare ad altri le sue responsabilità. Al danno, quindi, si aggiunge la beffa. Ma le bugie, si sa, hanno sempre le gambe corte. Soprattutto quelle del nostro sindaco, che a questo punto farebbe bene a rassegnare le dimissioni per evidente incapacità di assurgere al ruolo ricoperto».