I precari storici calabresi potrebbero trovare posto in Calabria Verde
Straface: «Un risultato importante che volevamo fortemente e che ci potrebbe permettere di eliminare una delle sacche storiche del lavoro precario nella nostra Regione»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Continua l'impegno della Regione Calabria, su impulso del Presidente Occhiuto, nei confronti dei precari legge 15/2008 per creare le condizioni di un possibile transito in Calabria Verde.Lo avevamo detto che ci saremmo impegnati nel cercare soluzioni, e lo stiamo facendo».
Questo il commento dell'Onorevole Pasqualina Straface, Presidente della Terza Commissione Regionale Sanità, Attività Sociali, Culturali e Formative alla pubblicazione da parte del Dipartimento Lavoro regionale del censimento rivolto ai lavoratori precari interessati transitare in Calabria Verde.
«Abbiamo messo in pratica una riforma del lavoro che era attesa da tanti anni e con la legge regionale n.11 del 6 maggio 2022 abbiamo creato le condizioni affinché si possa finalmente lavorare per cercare di dare stabilità lavorativa a quanti rientrano nel bacino del precariato storico calabrese e che hanno diritto a condizioni dignitose in grado di garantire un futuro alle loro famiglie. Per troppo tempo questi lavoratori, e sono diverse centinaia, sono stati illusi e poi messi da parte senza avere la possibilità di raggiungere quella stabilizzazione che sarebbe dovuta arrivare già da tempo».
«Nei tanti tavoli, ultimo quello del 19 giugno scorso, insieme all'Assessore Gallo, all'Assessore Calebrese, al Dott. Oliva Direttore di Calabria Verde e al Dirigente del Dipartimento Lavoro e Welfare Dott. Cosentino abbiamo avuto modo di discutere delle problematiche relative alla Legge 15 sul precariato del lavoro, con la presenza dei sindaci e dei rappresentanti sindacali. Da qui l'attuale ricognizione avviata dal Dipartimento Lavoro regionale che servirà a capire quanti lavoratori di questo bacino possano essere in grado di essere inquadrati in Calabria Verde, dopodiché l'azienda provvederà a verificare il fabbisogno e a predisporre gli eventuali atti necessari. Un risultato importante che volevamo fortemente e che ci potrebbe permettere di eliminare una delle sacche storiche del lavoro precario in Calabria».