Occhiuto vuole porre la fiducia sulla legge che regolerà i Consorzi di Bonifica e Tavernise protesta
Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle: «Quello che sta inaugurando Occhiuto è un regime che si muove in spregio alle regole elementari della democrazia»
REGGIO CALABRIA - «Risulta incomprensibile la decisione del Presidente Roberto Occhiuto di voler approvare una riforma radicale dei Consorzi di Bonifica ponendo la fiducia sul provvedimento. Caso unico nella storia del Consiglio regionale della Calabria che la dice lunga sul modo di operare, del tutto particolare, cui stiamo assistendo in questi anni».
È quanto afferma il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, Davide Tavernise, che così continua: «Quello che sta inaugurando Occhiuto è un regime che si muove in spregio alle regole elementari della democrazia. All'incirca due settimane fa la stessa Corte dei Conti ha richiamato l'esecutivo per aver approvato ben 13 leggi senza seguire il normale iter di formazione, bypassando le commissioni di riferimento, richiamando urgenze non meglio specificate, ricorrendo troppo spesso all'approvazione di leggi omnibus».
«Per tutta risposta alle osservazioni dei giudici contabili – aggiunge - il Presidente Occhiuto annuncia di voler porre la fiducia sulla nuova legge che andrà a regolare la vita dei Consorzi di Bonifica, a quanto pare attraverso l'accorpamento in un Consorzio Unico. Una decisione d'imperio, che non tiene conto delle sensibilità espresse dal Consiglio regionale neanche nella sua stessa coalizione. E che non terrà conto di niente e di nessuno, così come fatto con Azienda Zero. E i risultati, purtroppo, sono visibili a tutti».
«È doveroso precisare che da tempo, quale vicepresidente della sesta commissione Agricoltura, ho affrontato la questione relativa ai Consorzi e da tempo invoco una riforma radicale. Con questa manovra Occhiuto vanifica il lavoro che abbiamo portato avanti per una riforma seria e condivisa dei Consorzi di Bonifica insieme ai colleghi in Commissione. Una riforma che deve prevedere innanzitutto garanzie per i lavoratori quanto per gli utenti, che dovranno pagare solo in presenza di benefici diretti e specifici, e dovrà inoltre mettere mano ai piani di classifica».
«Ma ogni nostra azione e richiesta di condivisione è andata perduta e ora va a sbattere contro un muro di gomma eretto intorno alla formulazione della riforma dal presidente Occhiuto. A queste condizioni è impossibile pensare di poter approvare una legge così importante per il comparto agricolo a scatola chiusa e senza alcuna garanzia per i nostri territori».