Opposizione di Corigliano-Rossano: «Una "bomba" al giorno non toglie la verità di torno»
La minoranza in seno al consiglio comunale attacca il Sindaco Flavio Stasi su Enel e 106
CORIGLIANO-ROSSANO «Stasi è l'emblema dell'indolenza politica e della sfacciataggine». Non usano giri di parole i consiglieri di minoranza di Corigliano-Rossano per attaccare il Primo cittadino. Uniti in un comunicato ritengono che passerà alla storia di Corigliano-Rossano «per essere colui che ha tentato di annullare la sacralità degli organi democratici comunali».
«A sentire parlare il nostro sindaco, - continuano nella nota - in tre settimane la nostra città ha risolto tutti i problemi che praticamente cerca di risolvere o quantomeno di superare da almeno un secolo. Ha realizzato la nuova Statale 106, ha riconvertito l'Enel, ha approvato un mare di progetti e fatto arrivare una caterva di finanziamenti. Peccato, però, che dopo gli annunci resta il nulla. Innanzitutto perché, ritornando sulla vicenda del nuovo tracciato della Sibari-Coserie, ribadiamo che Stasi va spavaldeggiando una vittoria che, in realtà, è una vittoria di Pirro, con un risultato di concertazione che si sarebbe potuto raggiungere nelle stesse more già due anni fa e che è arrivato solo all'ultimo istante dopo che il sindaco, uscito dal suo torpore, si è accorto che sarebbe rimasto con il cerino in mano. Quello che però lascia allibiti e che ci riserveremo di segnalare a S.E. il Prefetto di Cosenza è come Stasi voglia annichilire il più alto organo democratico civico, che è appunto il Consiglio comunale. Siamo diventati tutti spettatori dei roboanti annunci dal trono social di Flavio Stasi senza più il diritto di poter chiedere e conoscere e avere lumi sui progetti della città».
L’opposizione non risparmia neanche una bordata sull’Enel: «A sentire Stasi e i suoi peones l'impianto già c'è ed è pronto. L'ultima volta che si era parlato di produzione di idrogeno, un anno e mezzo fa, l'unica cosa che avrebbe dovuto fare Stasi, quella di creare sinergie e convergenze tecniche, professionali e imprenditoriali su un progetto, l'ha fallita aprendo anche un incidente diplomatico con Unical. E oggi canta vittoria. Si badi, non siamo assolutamente contrari ad alcuna ipotesi di riutilizzo del sito di contrada Sant'Irene-Cutura. Anzi, un polo di produzione di idrogeno ci piace perché concilia sviluppo e tutela dell'ambiente, vorremmo solo capire se c'è un prezzo da pagare in termini di sfruttamento del territorio, quali sono le ricadute economiche ed occupazioni per questa città e se ci sono altri vincoli».