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Campolo sul modello di politica in città: «I palchi lasciamoli alle popstar, serve la politica vera»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Manca circa un anno alle prossime amministrative e Corigliano-Rossano dovrà decidere quale sarà il suo prossimo Primo Cittadino. In città c’è chi si prepara. Di recente, i partiti di centro-destra, si sono dati appuntamento per una convention organizzativa con vari dirigenti e rappresentanti istituzionali.

Per parlare delle aspettative e degli obiettivi di quest’ala politica abbiamo invitato nei nostri studi Gioacchino Campolo, Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ospite all’Eco in Diretta, il talk della nostra testata condotto dal direttore Marco Lefosse.

Sembra l’inizio di un percorso che guarda alle prossime elezioni: «Non direttamente – dichiara Campolo. Siamo i rappresentanti di un territorio e abbiamo l’esigenza e il dovere di far confrontare il territorio con gli attuali rappresentanti di governo. Corigliano-Rossano ricade in una zona importante che può essere un vettore di sviluppo per la Calabria. Per questo è opportuno ed è giusto che loro vengano qui e si rendano conto delle istanze dei cittadini e lavorino affinché si ottengano risultati».

Sulla possibilità di un nominativo e di un programma la coalizione non si sbilancia. Campolo si schermisce denunciando una visione che, a detta dell’esponente di FdI, la politica nazionale e locale ha per troppo tempo adottato: anteporre il singolo candidato al progetto politico.

«Da settembre qualcosa è cambiato – afferma Campolo riferendosi alle recenti elezioni che hanno portato al governo Giorgia Meloni. Il progetto politico maturato durante questi 10 anni di opposizione si sta compiendo grazie alle idee e alle proposte messe a punto dall’intera ala di centro-destra. Condivisibile o meno, rappresenta una visione chiara e netta dell’indirizzo che persegue. Sicuramente il leader, anche in questo caso, ha un certo peso ma bisogna pensare ai progetti politici».

Progetti, quindi, e non figure trainanti. Ma i progetti hanno bisogno di qualcuno che li sappia raccontare e che soprattutto convinca un elettorato ormai saturo di discorsi da campagne elettorali e propaganda a più non posso. Certo è che questa parte politica ha dalla sua un metodo che mira a convincere l’opinione pubblica di poter offrire una versione più autentica della realtà e dei fatti, attraverso metodi di ragionamento ingannevoli anche in termini di contenuti, e oscurata da quella che definiscono una narrazione dominante da cui sono troppo spesso ossessionati. Su queste idee si fonda la rivendicazione dell’esistenza di una cultura ideologica di destra, portata avanti in maniera più forte oggi che la coalizione ha le redini della nazione.

In vista delle prossime amministrative Stasi rappresenta sicuramente il candidato da battere. Ha la verve e la capacità dialettica che servono per poter fronteggiare un avversario. Il rischio è che dall’altra parte presentino il solito vecchio nome.

«Se parliamo delle capacità di palco – afferma Campolo – direi che sono abilità da popstar, i palchi lasciamoli alla musica. È la politica la vera arma vincente».

Perciò, dopo aver gettato la nobile ars oratoria sul proscenio dei palchi da spettacolo, quello che viene fuori dalla disamina fatta sull’operato dell’attuale amministrazione è l’incapacità di aderire ai proclami e ai discorsi pronunciati in campagna elettorale. Secondo Campolo è facile parlare quando non si governa, il vero banco di prova sono gli anni in cui si è alla guida della città e Stasi non ha dato prova di essere un buon amministratore.

«Per questo – prosegue - noi non crediamo nel leader da costruire, ci affidiamo all’insieme dei rappresentanti che lavorano per raggiungere degli obiettivi».

Sul processo di fusione, poi, gli errori ravvisati da Campolo riguardano sempre le politiche adottate: «È mancata la capacità di creare ponti e momenti di contaminazione fra le due realtà. Venuti a mancare questi programmi di coesione fra le identità è chiaro che la popolazione si sia sentita smarrita».

«Negli anni sono state perse tante occasioni – continua Campolo -, sia sulla questione tribunale che sulla questione 106, ora non dobbiamo dimenticare la lezione. Sicuramente, se alle prossime amministrative dovesse vincere il centro-destra, il lavoro con l’intera filiera istituzionale sarebbe allineato su programmi e obiettivi condivisi e quindi molto vantaggioso per noi. Ciò che penso però è che il dialogo tra le parti sia importante al di là degli schieramenti. Ricordo che, quando erano primi cittadini Filareto per Rossano e Straface per Corigliano, ci fu un confronto politico proficuo che portò le due municipalità ad ottimi risultati, nonostante i colori politici fossero differenti. Negli anni successivi ha poi regnato l’antipolitica, mi auguro possa tornare al centro la politica, quella vera».

E sul perché identifica Stasi con l’antipolitica : «È diretto erede di quel mondo lì, delle promesse di piazza. Ha smentito se stesso e ha portato l’attuale amministrazione ad essere una classe dirigente da “prima repubblica” con i limiti dei tempi moderni. Lui soffre di una certa bulimia mediatica e pertanto confonde i due piani».

Un vizio che, a ben vedere, riguarda tutta la politica degli ultimi anni. Gli schieramenti che pensano di non essere parte integrante di questo meccanismo peccano di ipocrisia, è l'atteggiamento di chi guarda la pagliuzza e non si accorge della propria trave. Ma questo è il gioco ormai sdoganato, seppur scorretto, delle opposizioni.

Poi conclude: «Noi sicuramente ci proporremo e faremo il nome di un candidato. Siamo una realtà politica strutturata e rappresentativa che è chiamata ad offrire un’alternativa politica valida all’attuale amministrazione. Lo faremo senza pretese. Il progetto sarà la cosa principale, chi lo guiderà sarà sicuramente secondario».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.