Crati, quattro anni dall’alluvione e ancora nessun intervento definitivo di ripristino dell'argine
Le famiglie di Ministalla costrette a vivere sorvegliando continuamente il livello del fiume nelle notti di tempesta. Madeo (Azione): «Le nostre denunce inascoltate»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Oggi, 28 novembre 2022, sono passati ben quattro anni dall'alluvione del Fiume Crati che ha visto il secondo fiume più grande del meridione polverizzare gli argini mettendo in pericolo le vite di migliaia di cittadini. Dopo quattro anni ancora nessun intervento definitivo di ripristino dell'argine si vede all'orizzonte, costringendo le famiglie di Ministalla a vivere sorvegliando continuamente il livello del fiume nelle notti di tempesta».
È quanto scrive il consigliere di opposizione Francesco Madeo (Azione), che così continua: «Il Crati è un pericolo per le famiglie che da sempre vivono nei dintorni, il Crati è un pericolo per le aziende agricole e le attività commerciali che mantengono viva la Comunità più periferica della nostra Città. Non solo abbiamo denunciato più volte, restando inascoltati, con video messaggi il pericolo presente nell'ottobre 2018, abbiamo anche proposto formalmente a seguito della denuncia una nostra soluzione, costruita con i tecnici amici del nostro impegno politico».
«Tutto è rimasto inascoltato e a quanto pare anche l'Amministrazione Comunale, l'unica vera rappresentante dei nostri cittadini all'interno delle istituzioni sovracomunali, è distratta sul tema. Ci ricordiamo, noi, le file interminabili di un Flavio Stasi candidato a Sindaco nel novembre e dicembre 2018 in vista dell'imminente competizione elettorale. Che fine ha fatto tutta quella commuovente empatia sbandierata sui social in quei giorni? Interessa a qualcuno l'incolumità dei cittadini di un pezzo di territorio tra i più produttivi dell'intera sibaritide? Interessa a qualcuno risollevare le sorti dell'imprenditorialità cittadina in un contesto di forte contrazione dei consumi?» conclude.