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Una giovane donna alla guida di uno dei paesi più antichi della Calabria

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PIETRAPAOLA -  L'avvocato Manuela Labonia è il sindaco di Pietrapaola. Classe 1985, sta muovendo i suoi primi passi all'interno della difficile situazione comunale, forte dei suoi collaboratori. Il suo insediamento, avvenuto a giugno, non le ha permesso periodi di prova. Vediamo con lei le questioni più urgenti e le critiche immancabili.

Cosa è cambiato nel paradigma amministrativo di Pietrapaola dato che è la prima donna ad amministrare?

«Io non attuo una politica di genere o femminista, credo nelle pari opportunità. Un uomo e una donna possono svolgere le medesime funzioni in ogni settore lavorativo o della vita. Non fa differenza se ad amministrare un paese è un uomo o una donna, anche dal punto di vista dei rapporti con i dipendenti. Ciò che conta è la collaborazione tra la gestione dei dipendenti e la parte politica svolta dagli amministratori. Una politica dura, portata avanti dall'amministrazione nei confronti della gestione, porta una paralisi della macchina amministrativa».

Come intende rilanciare il centro storico?

«Attualmente il problema dei borghi è lo spopolamento. Noi pubblicizzeremo il patrimonio storico e culturale del borgo, incentivando associazioni che offrono la riscoperta dello stesso. Durante la mia campagna elettorale ho parlato dell'associazione ''Baia di Borea'', che ha l'obiettivo di ripopolare i centri storici dei cosiddetti ''residenti temporanei', attraverso la realizzazione di progetti, come le escursioni. Nascerà quindi, anche la necessità di soggiornare, necessità che farebbe popolare - anche se a livello temporaneo - il borgo, e probabilmente, aprire anche nuove attività commerciali».

Come fronteggerà la situazione furti, incrementata soprattutto nel borgo?

«Purtroppo la Caserma dei Carabinieri di Mandatoriccio è stata soppressa e trasferita, accorpandosi a quella di Scala Coeli. La conseguenza è un territorio più ampio, da Mandatoriccio a Pietrapaola, coperto da pochissime forze dell’ordine. Ciò, nel borgo, è più evidente, poiché molti preferiscono alternarsi un po' alla marina, un po' in collina. All'interno delle case si trovano oggetti affettivi o frutti e strumenti di produzioni proprie dovute alle coltivazioni, uliveti e vigne. Le persone che compiono i furti si sentono libere di agire perché conoscono le abitudini dei proprietari. Come amministrazione abbiamo potuto soltanto incrementare il servizio di videosorveglianza che - presente alla marina e al centro storico - oltre a fronteggiare i furti, dovrebbe altresì evitare l'abbandono dei rifiuti nella natura o in strada».

C'è l'idea di riunire più comuni del basso Jonio, in modo da accentrare i servizi?

«Il comune di Pietrapaola non ha impianti dove conferire il carico rifiuti, come molti altri comuni pertanto, conferisce all’impianto di Bucita. Sarebbe un progetto ambizioso la gestione autonoma o in consorizio con altri comuni, e credo di difficile realizzazione. La regione attualmente sta vivendo un momento di forte crisi riguardo questo aspetto. L'Ato cosentino lavora con molta difficoltà, e si sta rischiando il collasso degli impianti di raccolta rifiuti. Allo stato attuale si deve affrontare anche il problema dell’aumento dei costi di smaltimento. Tutto questo, oggi, non permette quindi di pensare all'accentramento del servizio. Stiamo appunto sensibilizzando alla raccolta differenziata, cittadini e turisti. Un altro discorso è la gestione del recupero delle somme, che consorziato favorirebbe una spesa minore, ma non so quanto sia attuabile. Potrebbe invece essere fattibile consorziare il servizio scuolabus; Pietrapaola e Mandatoriccio sono vicini, ed entrambi hanno marina e borgo da collegare».

Come reagisce alle critiche dell'apposizione?

«Le critiche sono pervenute tramite la propria pagina Facebook. Sono delusa e mi chiedo dove sia stata l'opposizione in questo primo mese, consiglio di insediamento a parte. In questo breve tempo abbiamo cercato di fronteggiare i problemi sopraggiunti, tranne quelli che non si possono risolvere nell'immediatezza: dopo un anno e mezzo di lamentele alle case popolari per una perdita d’acqua che causava infiltrazioni in risalita nelle scale, nel solo giro di due settimane abbiamo ottenuto l’intervento e la risoluzione de problema. Abbiamo concretizzato molto: la raccolta dell'umido è passata da due volte settimanali a tre, ci siamo occupati dell’intrattenimento della popolazione e dei turisti, e della pulitura delle spiagge tramite una ditta. Nello scrivere che quest’ultimo lavoro non sia stato eseguito hanno mosso una critica alla ditta, non a noi. La loro politica continua a essere di disinformazione, mirata a suscitare la rabbia dei cittadini inconsapevoli. L'ente comunale è sempre aperto, vengano a visionare il nostro operato, muovendo le perplessità di persona. La campagna elettorale è terminata e bisogna lavorare per il paese, non per andare alle elezioni. La collaborazione non si cita solo in campagna elettorale ma si pratica, sempre. Nelle due giornate ecologiche trascorse avrei gradito la loro presenza, accanto a me e con me, tra guanti, rastrelli e bustoni. La rivoluzione inizia dal basso. Sono il sindaco di tutti, e se lo accettassero, il nostro paese avrebbe lustro, perché nonostante la mia inesperienza politica, ho gli strumenti dati dalla conoscenza, la determinazione, e l'umiltà di chiedere aiuto alla mia squadra e a chiunque voglia il bene del paese. Alle loro critiche sui social, risponderò con i fatti nel corso di questo quinquennio, così come rispondo quotidianamente ai cittadini di Pietrapaola, vivendo il paese 365 giorni l'anno».

Virginia Diaco
Autore: Virginia Diaco

Studio materie umanistiche e amo scrivere. Ho ricevuto diversi riconoscimenti in ambito letterario, tra cui il V Premio Internazionale di poesia “Giovanni Bertacchi” con la poesia “Preghiera alla vita che toglie vita” e la Menzione della Giuria nella prima edizione del Concorso Letterario Internazionale “Il Viaggio” con la poesia “Consumato negli occhi”. Attraverso le parole esprimo il mio mondo, grazie ad esse conosco quello altrui. Lo scopo più forte che sento di avere è quello di rendere giustizia - quanto più possibile - alla bellezza, all’arte e alle vulnerabilità sociali.