Cariati, l'aspra polemica politica si acuisce ora sulle questioni della depurazione
Le tre consigliere di minoranza Maria Crescente, Alda Montesanto e Rita Cosenza all'attacco dell'Amministrazione comunale: «Il depuratore di Nicà perde liquami e nessuno fa niente»
CARIATI - Le questioni legate alla depurazione a Cariati diventano l'ennesimo pretesto per l'opposizione di innescare un'accesa polemica con l'esecutivo civico. Ad innescare la polemica dai toni accesissimi - nonostante la minaccia nei giorni scorsi del sindaco Greco di adire alle vie legali in caso di dialettica violenta - sono i tre consiglieri di minoranza Maria Crescente, Alda Montesanto e Rita Cosenza che tornano a chiedere interventi sul depuratore di Nicà. «E’ ormai dall’inizio del nostro mandato elettorale - esordiscono - che stiamo sollecitando i dis-amministratori del nostro comune a occuparsi seriamente delle problematiche riguardanti il sistema fognario e l’impianto di depurazione di Fiume Nicà».
Sarebbero diverse, infatti, le segnalazioni in questi ultimi giorni da parte di cittadini e turisti che avrebbero riferito (ai consiglieri di minoranza) della «presenza di probabili fuoriuscite di liquami in corrispondenza del tratto di mare antistante il depuratore».
«Vorremmo allora capire - si chiedono Maria Crescente, Alda Montesanto e Rita Cosenza - così come richiesto diverse volte agli uffici e Sindaco: il depuratore funziona o non funziona? Quali i risultati dei numerosi lavori affidati in somma urgenza? Quando ci rendiconterete sullo stato dell’arte del famoso finanziamento di 750 mila euro?»
Così i le tre consigliere di opposizione tornano a fare i conti in tasca all'Esecutivo e parlano di «cifre da capogiro» pagate per il servizio di gestione delle acque nere che Gmai in passato, quando il servizio funzionava regolarmente, erano state destinate alla gestione di una rete che oggi sversa fogna da tutte le parti e che ha creato e continua a creare danni incalcolabili alla nostra Cittadina».
I consiglieri di minoranza ne hanno per l'esecutivo civico e per la maggioranza definita «reggisacco» degli amministratori: «sono consapevoli - questa l'accusa che gli rivolgono - del fatto che il depuratore comunale rappresenta uno degli impianti basilari per la tutela dell'ambiente e della salute?» E intanto per il prossimo Consiglio comunale del 29 luglio si preannuncia l'ennesima, solita bagarre tra urla e posizioni inscalfibili
«I servizi essenziali - ribadiscono ancora i consiglieri di minoranza gridando alle dimissioni - oltre a rappresentare l’elemento basilare e il più importante marcatore identitario di un paese civile, costituiscono sicuramente il biglietto da visita per una cittadina che si voglia definire a vocazione turistica, ma senza una programmazione degli interventi in tempo utile è normale che si arrivi, nel periodo di maggiore afflusso di turisti, impreparati e travolti dalle emergenze, con tutte le spiacevoli conseguenze annesse: interventi da parte delle autorità, grave danno di immagine, danni economici agli operatori turistici, ma soprattutto pesanti sacrifici e mortificazioni ai già provati cittadini cariatesi che pur pagando bollette salate si ritrovano senz’acqua, sommersi da fogna e spazzatura».