Azione Co-Ro: «Negato al nostro rappresentante senegalese di intervenire in Consiglio comunale»
É accaduto il 13 giugno scorso durante la seduta consiliare a Talla Diakhoumpa, responsabile per le politiche di integrazione sul territorio, del partito di Calenda
CORIGLIANO-ROSSANO - Si dice che l'amministrazione comunale, con tanto di auto-riverenza, sia particolarmente sensibile al tema dell'integrazione.
Progetti, proclami, slogan e quanto di meglio si possa aggiungere. Ma, nel momento in cui un extracomunitario regolarmente residente nel territorio, nell'intento di proporre delle questioni rilevanti e, con esse, suggerimenti e spunti di riflessione, si vede categoricamente "bannato" ed escluso da quell'anima di dialogo che il signor Sindaco e tutti i suoi più fermi sostenitori, che oggi siedono fra le fila dell'Assise civica, hanno a lungo annunciato fin dai tempi della campagna elettorale, ecco che allora viene spontaneo il monito per cui alle parole dovrebbero seguire i fatti.
Il soggetto di cui parliamo è Talla Diakhoumpa, segretario generale di ASeCo – Associazione Senegalesi provincia di Cosenza – nonché nostro responsabile per le politiche di integrazione al quale è stata negata la possibilità di intervenire all'ultimo Consiglio comunale del 13 Giugno.
E se ciò non dovesse bastare per dimostrare la scarsa attenzione dell'amministrazione verso le istanze non di un singolo, ma di una vera e propria comunità di immigrati, allora sarebbe facile pensare che, a parte qualche slogan, non esiste, sui banchi di questa, un progetto vero e concreto sulle politiche di integrazione.
Come pensano di risolvere i nostri amministratori tutte le spinose questioni che si pongono per un immigrato dopo la cosiddetta "prima accoglienza"? Pensano, dunque, che rimettere tutto il "dopo", il complesso burocratico, alle sole forze e speranze dell'immigrato sia politica di integrazione? Pensiamo proprio di no! L'integrazione richiede una progettualità specifica e non improvvisata.
Richiede vero spirito di solidarietà e un complesso di sinergie fra l'organo amministrativo e gli addetti ai lavori. Non sa, forse, chi oggi ha la delega ai servizi sociali che il primo "dramma psicologico" che subisce un immigrato è proprio quello di stare lì in attesa che il permesso di soggiorno gli venga concesso e, nel mentre, non sapere cosa fare e come agire? Per noi gli immigrati non sono "prodotti" su cui fare campagna elettorale, ma soggetti che meritano attenzione e rispetto fattivo.
(fonte comunicato stampa Azione – Corigliano Rossano)