Frecciargento Sibari-Bolzano ancora fra le polemiche «per quei poteri forti che ostacolano il progetto»
Abate (Gruppo Misto): «A distanza di 3 anni, mi trovo ancora a difendere e a difendermi da questi soggetti che non vogliono proprio l'istituzione di questo treno»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Che la longa manus di quei poteri forti che per anni hanno ridotto la Sibaritide nello stato di abbandono più totale fosse sempre pronta ad agire lo sapevamo e lo avevamo capito quando, lavorando per portare il Frecciargento Sibari-Bolzano via Roma Termini sulla fascia jonica, ci sono stati molti problemi che venivano creati ad arte ad ogni passaggio per cercare di scoraggiare me e chi stava lavorando insieme a me per la sua istituzione».
Sono queste le parole di Rosa Silvana Abate, senato gruppo misto, capogruppo commissione questioni regionali, capogruppo commissione agricoltura.
«Per chi avesse memoria corta ricordo brevemente in che situazione eravamo nel 2018 quando il trasporto sulla fascia jonica era demandato esclusivamente ai mezzi che viaggiano su gomma. Di treni ad alta velocità nemmeno l'ombra solo stazioni e biglietterie chiuse e fondi bloccati. Una politica interrotta grazie al mio lavoro, che non ho paura di rivendicare, poiché avevo fatto questa promessa, insieme ad altre, quando mi sono presentata ai cittadini del collegio di Corigliano-Rossano/Crotone alle Politiche del marzo 2018. Un impegno che ho onorato con l'istituzione del Frecciargento Sibari-Bolzano e che oggi, a distanza di 3 anni, mi trovo ancora a difendere e a difendermi perché, da alcune settimane, sono bersaglio di soggetti che sono tornati ad agire probabilmente "armati" da quella longa manus che non voleva proprio l'istituzione di questo treno che ha spezzato il monopolio del trasporto su gomma e che ha reso liberi quei cittadini che viaggiano per questioni di salute, lavoro e studio che prima erano costretti a faticosi viaggi della speranza».
«Nella fattispecie in questione, ci sono soggetti che si spacciano per presunti esperti del settore dei trasporti che propongono una fermata del Frecciargento Sibari-Bolzano nella stazione di Rossano. Se così fosse avremmo tre fermate (Rossano, Sibari e Torano) nel giro di pochi di chilometri esattamente come fa un regionale. Chi è esperto in materia ben sa che Sibari è imprescindibile come fermata per questioni tecniche (lì avviene un cambio banco e, attualmente, è l'unica stazione elettrificata e collegata con tratte che portano verso il Centro-Nord) mentre Torano è stata inserita al posto della fermata di Settimo di Montalto dove dovrà essere costruita una nuova stazione che dovrebbe servire tutta la zona universitaria. A questo si aggiunge che, dopo varie sollecitazioni, è stato istituito un treno regionale che da Crotone verso Sibari (e viceversa), in coincidenza con la suddetta Freccia, che raccoglie i viaggiatori dal crotonese e dal basso ionio e, in quei rari casi in cui fa ritardo, viene sempre sostituito con un servizio navetta».
«A nulla serve, quindi, la strumentalizzazione in atto contro la mia persona e il mio impegno politico nemmeno quando si cerca di buttare ombra e fango sul mio operato con servizi giornalisti e pezzi di interviste montati ad arte. Rispondo a queste polemiche soltanto per ripristinare la verità poiché la verità e il bene comune hanno sempre contraddistinto il mio operato e non operazioni destinate ad ottenere consenso elettorale. In riferimento alla questione delle fermate del Frecciargento Sibari-Bolzano, quindi, è stato messo ripetutamente il mio nome in mezzo creando ad arte una situazione strumentale perché, molto probabilmente, la longa manus che in questi anni ha spogliato la Sibaritide di tutti i servizi vorrebbe tornare a decidere le sorti di questo territorio e si sta riorganizzando armando altre mani, altre bocche e altre tastiere».
«Dobbiamo renderci conto che l'obiettivo non è quello di far partire il Frecciargento dalle stazioni di Corigliano o Rossano (ipotesi sacrosanta ma, allo stato, incompatibile col prospetto originario) ma si è messa in campo una vera e propria campagna denigratoria destinata ad affossare l'unico treno che funziona e che collega la Sibaritide al resto d'Italia. Un collegamento che ha retto ed è cresciuto nei numeri anche nel periodo della pandemia e che ha tolto la fascia jonica dall'isolamento. Ragion per cui continuerò ad insistere affinché si completi l'elettrificazione della linea jonica e questo treno parta, così come previsto, da Crotone servendo tutto quel bacino che ha sostenuto con i numeri la realizzazione del progetto».
«Invito, infine, la popolazione a riflettere e capire bene quale sia l'obiettivo di questa macchina del fango messa in moto contro la mia persona e, soprattutto, contro questo risultato raggiunto per la fascia jonica. Probabilmente alcuni soggetti sono già entrati in campagna elettorale considerato che si avvicinano sia le nuove elezioni politiche del 2023 sia le nuove Amministrative del 2024 a Corigliano-Rossano. Concludo con una domanda: perché contro tutti quei politici che per anni hanno ridotto la Sibaritide nell'abbandono più totale dal punto di vista dei trasporti (e non solo) nessuno ha mai mosso un dito e oggi si cerca la polemica contro di me ad ogni costo?»
«La risposta la lascio dare ai cittadini accorti che ben sanno e sapranno valutare quanto fatto in questi anni da chi ha usato la politica per fare carrierismo e per gli interessi personali e delle lobby rispetto a chi, invece, ha lavorato e lavora alacremente soltanto per il bene della comunità. L'obiettivo comune dovrebbe essere quello di portare più treni sulla jonica, ed è l'obiettivo al quale sto lavorando, compresi dei collegamenti dall'Alto Jonio verso l'Adriatica, e non cercare di cannibalizzare l'unico treno che c'è e funziona».