Massomafia nella sanità calabrese, l'appello della Lega al commissario Longo: «Riferisca a Gratteri»
Chiaro monito del commissario del movimento di Salvini in Calabria, Francesco Saccomanno: «L'audizione in Commissione Antimafia non lascia alcun tipo di dubbio sulla condizione del sistema salute in Calabria»

CATANZARO - «L’audizione del Commissario Longo dinnanzi alla Commissione Antimafia ha confermato di quanto sia “infiltrata” la sanità in Calabria: lobby di potere che, unitamente alla criminalità organizzata e ad una parte della burocrazia corrotta, gestiscono la cosa pubblica esclusivamente per propri interessi».
È quanto dichiara, attraverso una nota stampa, il commissario della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno, chiedendo al commissario della sanità calabrese, il prefetto Guido Longo, di notiziare il procuratore antimafia Nicola Gratteri, di quanto in sua conoscenza.
«Una torta - aggiunge il referente di Salvini in Calabria - che viene divisa tra tanti e che, comunque, rappresenta quasi l’80% del bilancio regionale. Un sistema collaudato per consentire guadagni facili ed illeciti, senza, però, fornire quei servizi essenziali che i calabresi meritano».
Saccomanno, poi, ricorda gli 11 anni di commissariamento «che non hanno portato a nulla e che confermano di quanto sia difficile ed inefficace il sistema sanità in Calabria».
«Quello che, però, appare inspiegabile - va avanti ancora Saccomanno - pur dinnanzi alla consapevolezza di tutti sul condizionamento ‘ndranghetistico e lobbistico della sanità, è la mancata assunzione di provvedimenti efficaci e penetranti. Tante parole e nessun fatto vero e concreto. La Lega, si augura che il Commissario Longo abbia fatto il proprio dovere fino in fondo e che, dopo l’audizione, abbia riferito ogni cosa alla competente Procura come era ed è suo dovere».
«Il suo passato e la sua storia - dice ancora il commissario leghista - non possono che portarlo di corsa dinnanzi alla Autorità Giudiziaria per segnalare e denunciare quanto riferito pubblicamente. Noi siamo sicuri che ciò sia già avvenuto. Ma, se, per ipotesi, Longo si sia limitato solo alla audizione, lo invitiamo fermamente a presentarsi dinnanzi al Procuratore Gratteri per ripristinare quella legalità calpestata e che 11 anni di commissariamento non sono serviti a nulla. La Calabria ed i calabresi - conclude Saccomanno - meritano rispetto e nessuno può sottrarsi al proprio dovere di impedire ancora il saccheggio della sanità, in danno di tante persone che spesso muoiono per la evidente criticità del sistema e per un’azione criminale che ha condizionato pesantemente anche tale settore».