Riforma giudiziaria, presentata a Roma la Proposta di Legge della Scutellà
La parlamentare del M5S: «Un ulteriore passo che intraprendo per la “causa Rossano” e per tutti i tribunali ingiustamente soppressi»
ROMA – «Oggi nella sala delle conferenze stampa della Camera ho presentato la mia proposta di legge sulla riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari. È stata per me una giornata molto importante perché la Pdl che ho potuto raccontare in quella sala racchiude un percorso di studio della riforma del 2012, di confronto con i miei colleghi deputati e senatori che hanno aderito all’Intergruppo sulla Geografia giudiziaria, di ascolto delle testimonianze dalle varie realtà territoriali intervenute al ciclo di audizioni da me indette a Roma».
È quanto fa sapere la portavoce del Movimento 5 stelle, Elisa Scutellà, all’esito dell’importante iniziativa tenutasi presso la Sala stampa di Palazzo Montecitorio a Roma per presentare la Proposta di legge sulla riforma della Geografia giudiziaria già depositata alla segretaria del Parlamento nel dicembre scorso.
«Con questa proposta di legge – aggiunge - disponiamo che siano incrementati i criteri di selezione che hanno portato alla scelta di salvare o meno un ufficio giudiziario e di rivalutare quelli preesistenti».
«Deleghiamo così il Governo, una volta approvata la proposta di legge, a predisporre decreti legislativi che ridefiniscano gli assetti territoriali degli uffici giudiziari seguendo delle precise indicazioni: prendere in considerazione la specificità territoriale del bacino di utenza, le caratteristiche geomorfologiche del territorio e la sua estensione, la distanza e il tempo di percorrenza tra il tribunale accorpato e quello accorpante, considerando la carenza di collegamenti stradali e ferroviari, la situazione infrastrutturale e viaria all'interno delle circoscrizioni di riferimento».
«Non solo, di assicurare anche che tra i tribunali soppressi oggetto di rivalutazione siano preferiti quelli situati in comuni con un'alta densità abitativa e che venga tenuto conto della presenza di istituti penitenziari di alta sicurezza e del numero di detenuti ospitati nel circondario interessato».
«Questo è un ulteriore passo che intraprendo per la “causa Rossano” – conclude - e per tutti i tribunali ingiustamente soppressi e proseguirò, come sempre, convintamente su questa strada mettendo in atto ogni azione necessaria per restituire il diritto dei cittadini ad una giustizia che sia prossima e non irraggiungibile».