Sulla questione del depuratore interviene Antoniotti: «Stasi rifiuta le risorse in cambio di uno ‘’studio di fattibilità’’»
Il Politico: «Con la logica perversa della cosiddetta ‘’discontinuità’’ si rischia, come il caso del depuratore, di far pagare ai cittadini una scelta di protesta ma non di buon governo»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Certamente il provvedimento della magistratura nei confronti del Sindaco Flavio Stasi in concorso con un dirigente, un ex dirigente ed un funzionario comunale dispiace a chi come me, da amministratore è stato sempre oggetto di attacchi e succube di invettive da parte di chi in passato rivestiva il ruolo di ambientalista. Certo, lo ribadisco da sempre che tra fare il tribuno, il contestatore ed amministrare una comunità c è di mezzo il mare. Nel caso specifico del sequestro attuale del depuratore di Amica e le contestazioni rimosse sono l'esempio di negligenza e cattiva gestione da parte di chi, legittimamente eletto, è chiamato ad esercitarla, fra l’altro, in un settore sensibile, qual è l’ambiente».
È quanto afferma l’ex sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti secondo il quale «non si è trattato soltanto di una ‘’dimenticanza’’ quella per cui ‘’fanghi e vaglio’’ sono rimasti per lungo tempo sparsi sui terreni in quantità superiore ai limiti previsti. È evidente una mancanza di programmazione gestionale e di controllo il cui ‘’vuoto’’ è stato riempito, e meno male, dall’attività della Capitaneria di Porto alla quale il Sindaco Stasi esprime ‘’apprezzamento per l’attività di controllo e monitoraggio’’, così confessando che il ‘’controllo ed il monitoraggio’’ affidato al ‘’sistema gestionale’’ di cui è responsabile, si è dimostrato oltremodo carente».
«Quanto ai depuratori di Sant’Angelo e Boscarello, il Sindaco – continua Antoniotti- ancora una volta richiama il ‘’nuovo progetto’’ con presunti 36 milioni di euro, mentre in realtà si tratta di una ‘’promessa’’ di risorse che non è di ‘’alcuni mesi fà’’, ma almeno di luglio 2020. Promessa fatta dal Commissario nazionale unico che deve fronteggiare le procedure d’infrazione Ue in materia ambientale e che si sostanzia in uno ‘’studio di fattibilità’’ accompagnato da una previsione di spesa di 36 milioni di euro, alla stregua di quanto accade in altre localita’ della Regione Calabria ‘’sotto infrazione’’».
«Tutto questo – aggiunge - per spostare soltanto più a monte la collocazione del depuratore di Sant’Angelo e ristrutturare il depuratore di Boscarello: non più un ‘’depuratore consortile’’, dunque, in sintonia con la fusione con Corigliano, allocato fuori dal centro urbano e già finanziato con delibera Cipe, progetto approvato ed appaltato per 15 milioni di euro che, nell’ambito di un’operazione publico-privato, sarebbe arrivato ad oltre 30 milioni.»
«Il sindaco Stasi – incalza Antoniotti - preferisce rinunciare ad un progetto esecutivo, già approvato ed appaltato con risorse già stanziate ed un acconto versato nelle casse comunali di oltre 1milione e 400 mila euro a soluzione definitiva della questione depurazione, in cambio di uno ‘’studio di fattibilita’’. Non si può governare con la ‘’logica’’ perversa della cosiddetta ‘’discontinuità’’ sempre e comunque, rispetto alle scelte e all’operato delle Amministrazioni precedenti. Si rischia, come il caso del depuratore, di far pagare e di molto ai cittadini amministrati una scelta di protesta ma non di buon governo».
«Ho sempre cercato – conclude Antoniotti – di accompagnare le critiche alle proposte, anche in virtu’ della mia ultradecennale esperienza amministrativa e di governo. Non ho fatto mancare all’attuale Amministrazione il mio contributo di proposta per la redazione del nuovo Statuto, ne’ mi sono risparmiato, insieme con altri amici, di concorrere alla soluzione della questione rifiuti, alla disastrata situazione della sanità aggravata dalla pandemia. Non mi sono sottratto a dare indicazioni di solidarietà fiscale, in ragione delle numerose chiusure di attività produttive del nostro territorio e delle famiglie in difficoltà. Tutto questo in uno spirito di collaborazione e costituente rispetto ad un processo di fusione che, ahimè ritarda ad avviarsi. Tutto questo in ragione del mio sincero impegno, anche ora che non ho incarichi elettivi ed istituzionali, a favore della Comunità di Corigliano-Rossano».