Giuseppe Tagliaferro: «Del Next Generation UE Italia solo una irrisoria parte è destinata alla Calabria»
È quanto afferma Tagliaferro (Pd) nella lettera aperta con la quale chiede al Governo un’attenzione maggiore per la nostra Regione
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il piano approvato dal Governo di ripresa, denominato Next Generation Italia, finanziato con fondi Europei per ben 229 miliardi di euro rappresenta il più grande investimento di tutti i tempi e prevede per il settore delle infrastrutture un impegno di spesa di 27,7 miliardi di euro. Ma di questi 27,7 miliardi di euro solo una piccola ed irrisoria parte è destinata alla Calabria, per la quale è prevista un unico intervento, costituito dalla realizzazione del collegamento ferroviario Salerno/ Reggio Calabria ad velocità, e per un tratto ad alta capacità, per un costo di un miliardo di euro, di cui 500 milioni di euro interessante la Calabria, tra l'altro sul versante tirrenico. La restante somma di 26,7 miliardi di euro sono destinati per la realizzazione di infrastrutture in favore delle altre regioni, gran parte delle quali hanno già una migliore rete infrastrutturale rispetto a quella calabrese».
È quanto si legge nella lettera aperta che l’avvocato Giuseppe Tagliaferro, facente parte del Partito Democratico, ha indirizzato al Governo. Lettera che così continua: «L'assenza, nel piano di ripresa, di più adeguati investimenti infrastrutturali per la Calabria, la totale mancanza di previsione per interventi sul versante Jonico, alcun investimento sulla SS 106, se non opere di ammodernamento (terzo Megalotto) già finanziate, mentre la SS 106 necessiterebbe di ben altro intervento».
«I fondi Europei – si legge - costituiscono la più grande occasione di rilancio del nostro Paese, e in futuro è verosimile ritenere che non vi sarà una tale quantità di denaro, per cui il gap tra la Calabria e il resto del Paese si stratificherà definitivamente. Un divario ben noto e spesso evocato quando si parla del Sud, quasi a dover/voler giustificare finanziamenti al Mezzogiorno e alla Calabria in particolare».
«La ripartizione delle risorse continua, in sostanza, ad essere effettuata sulla spesa storica, che penalizza il Sud, tanto che gli investimenti infrastrutturali al Sud, che negli anni '70 erano circa la metà di quelli complessivi, più recentemente si sono ridotti ad un sesto di quelli nazionali, aumentando il divario tra Nord e Sud – afferma -. Gli investimenti per lo sviluppo del Mezzogiorno rischiano di non allontanarsi troppo da quel 0,15% che grida giustizia, ma è all'Italia intera che servirebbe correggere questa gap per ripartire concretamente e insieme Nord e Sud».
«Oggi ci sarebbero tutte le condizioni per realizzare nel Sud e in Calabria, che quanto alle infrastrutture è la cenerentola d'Italia, alcune opere fondamentali, tra cui emergono innanzitutto l'asse stradale 106 Jonica e una linea ferroviaria ad alta velocità, ridando al Sud e alla Calabria quello che è stato sottratto negli ultimi 20 anni».
«Chiediamo al Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e al Ministro per il l Mezzogiorno Giuseppe Provenzano – conclude - di dare seguito agli impegni assunti circa una maggiore destinazione di investimenti per la Calabria, garantendo che nel piano di ripresa Next Generation Italia sia destinato al Sud e alla stessa Calabria il 34% della ripartizione dei fondi Europei e ordinari, se effettivamente si intendano perseguire politiche di coesione territoriale del Paese».