Appello dei sindaci a Spirlì: «Votare il 14 Febbraio è da irresponsabili»
Alcuni primi cittadini della provincia di Cosenza hanno scritto una lettera al Presidente facente funzioni
COSENZA - È una lettera accorata quella invitata da alcuni Sindaci della provincia di Cosenza a Nino Spirlì. Nella missiva i primi cittadini (Pino Capalbo, Francesco Lo Giudice, Domenico Lo Polito, Stanislao Martire, Salvatore Monaco, Lucia Nicoletti, Agostino Chiarello, Simona Colotta, Franco Cesare Mangone, Lucia Papaianni, Umberto Federico) hanno chiesto al presidente facente funzioni della Calabria di spostare la data delle consultazioni regionali fissate per il 14 febbraio: «In questi ultimi mesi abbiamo chiesto agli esercizi commerciali e ai cittadini in generale, grandi sacrifici di natura economica e di privazione della libertà personale. In queste ore stiamo chiedendo, ancora alle famiglie, di evitare ricongiungimenti familiari per evitare lo scatenarsi di focolai per potrebbero far oscillare verso l'alto la curva dei contagi. Noi sindaci stiamo lavorando senza sosta per garantire ai nostri cittadini i servizi nella massima sicurezza. Alcuni di noi sono dovuti ricorrere alla chiusura delle scuole poiché il tracciamento nella nostra regione è del tutto saltato, portando il consiglio dei ministri a inserire la Calabria tra le regioni rosse».
Secondo i Sindaci, alla luce di quanto scritto, è irresponsabili non voler rinviare la data delle elezioni indette in Calabria per il 14 Febbraio: «Ritenere di poter avviare una campagna elettorale tra 20 giorni è oltremodo fuori da ogni logica e rispetto. Tra 20 giorni, volendo essere realisti, saremo ancora in piena pandemia. Il commissario Arcuri proprio in queste ore non sta nascondendo tutta la sua preoccupazione per un'eventuale terza ondata che potrebbe colpire il paese tra gennaio e febbraio».
Infine, concludono: «Votare il 14 febbraio è qualcosa che somiglia ad un imbroglio, qualcosa che vuole impedire ai calabresi di partecipare ad una così importante tornata elettorale. Senza informazione, senza iniziative politiche, senza programmi: una conta solo per assicurarsi poltrone. Le chiediamo sinceramente di ripensarci e rinviare la data delle elezioni a quando sarà possibile, per tutelare la salute dei calabresi e rispettare il diritto di tutti a partecipare alla scelta di quello che sarà il nuovo presidente della regione».