La commissione elettorale ha reso noti i motivi della ricusazione. «tutte le firme degli elettori presentatari, iscritti nelle liste elettorali del comune di Corigliano Rossano – recita il verbale di ricusazione della lista – risultano apposte su moduli privi di contrassegno di lista, del nome e cognome, luogo e data di nascita di ciascun candidato e, pertanto non conformi a quanto prescritto». Annunciato il ricorso al Tar
Un errore “imperdonabile” costato l’esclusione della lista dalla prima competizione elettorale di Corigliano Rossano. A due giorni dalla certificazione che ha estromesso la lista del Movimento Cinque Stelle (
qui la notizia), la commissione elettorale ha chiarito i motivi che ne hanno dettato la ricusazione. Una svista burocratica costata carissima perché «tutte le firme degli elettori presentatari, iscritti nelle liste elettorali del comune di Corigliano Rossano – recita il verbale di ricusazione della lista – risultano apposte su moduli privi di contrassegno di lista, del nome e cognome, luogo e data di nascita di ciascun candidato e, pertanto non conformi a quanto prescritto dagli articoli 28 e 32 del Testo unico del 16 maggio 1950, n. 570». Gli esperti hanno verificato che: «i moduli privi di suddetti elementi sostanziali ai sensi delle norme vigenti per l’ammissibilità della lista, risultano essere in numero pari a 26 fogli ad unica facciata contenenti complessivi 104 sottoscrizioni; n. 17 fogli a doppia facciata contenenti il numero complessivo di 147 sottoscrizioni, uniti con punti metallici, ma privi di timbro o firma che attesti il collegamento tra fogli stessi». Da qui la commissione elettorale ha ritenuto di «dover ricusare la lista in quanto le firme dei sottoscrittori-presentatori della lista non risultano apposti su moduli contenenti tutti i dati richiesti dalla vigente normativa».
LE REAZIONI POLITICHE
In città l’esclusione della lista ha aperto un dibattito infinito ma anche critiche feroci nei confronti del movimento che sul territorio può vantare ben quattro parlamentari. In molti si sono chiesti se una formalità del genere – bastava attenersi alle richieste, peraltro soddisfate dalle altre 27 liste elettorali delle tre coalizioni restanti senza alcun intoppo – possa determinare l’esclusione del M5s dalle prime amministrative di Corigliano Rossano. Formalità, insomma, che condannano i pentastellati al limbo elettorale. E con un elettorato che dovrà decidere chi sostenere.
RICORSO AL TAR
Nel frattempo i pentastellati locali, hanno annunciato il ricorso al Tar. Il deputato Francesco Forciniti sul suo profilo Facebook ha scritto: «Avverso questa decisione – scrive – sarà proposto ricorso al Tar perché è da ritenersi comunque evidente e inequivocabile la volontà dei tanti cittadini che nei giorni scorsi si sono recati presso l’ufficio elettorale di voler sottoscrivere la lista del Movimento 5 Stelle». Poi svela anche i retroscena del lapsus. «Nei giorni scorsi circa 250 cittadini di Corigliano-Rossano si sono recati presso gli uffici elettorali del Comune chiedendo di poter apporre la loro sottoscrizione alla lista del Movimento 5 Stelle. Gli uffici suddetti hanno raccolto tali firme su fogli mobili, non spillati né congiunti con il modello principale contenente il nome della lista, il simbolo e l’elenco dei candidati. Quindi, poiché all’atto delle firme presso gli uffici comunali non sono stati apposti i timbri di congiunzione del Comune, la Commissione elettorale non ha avuto la prova certa che quei fogli contenenti le 250 firme fossero effettivamente collegati al modello principale contenente la lista elettorale del Movimento. Questi i fatti che hanno causato l’esclusione della lista del Movimento 5 Stelle dalle elezioni amministrative del Comune di Corigliano Rossano». In sostanza, i sottoscrittori della lista 5stelle sarebbero stati invitati a recarsi in Comune, anzi, nelle due sedi municipali, a Rossano e Corigliano per sottoscrivere e autenticare la firma. Prassi che avrebbe prodotto gli ormai famigerati “fogli volanti” «privi di timbro o firma che attesti il collegamento tra fogli» poi presentati con il resto l’incartamento necessario all’ufficio elettorale sabato scorso. Un peccato veniale, ma mortale.