Le vie del Signore sono infinite… ma le vie di quei politici che, spesso, vogliono emulare il Signore finiscono per infrangersi contro un muro, che fa male e che rischia (per fortuna per loro) solo di restituire figuracce a chi le percorre. Parliamo per parabole ma solo perché c’è un Santo per lo mezzo. Quel
Dott. Giovanni Santo, esperto contabile, che viene posto al centro della querelle dal “suo” ex sindaco. E quando mai un tecnico chiamato a fare di numeri avrebbe mai pensato di essere messo in mezzo ad un romanzo – ci perdoni l’ex primo cittadino ausonico – condito di qualche bugia, di tante giravolte e anche di alcune contraddizioni. Senza girarci troppo attorno. Durante la parentesi ferragostana Geraci è ritornato all’attacco della gestione commissariale, presieduta dal
Prefetto Domenico Bagnato. Questa volta per contestare, sempre e comunque nell’alveo della grande (e forse ormai inutile) polemica sulle finanze dei due ex comuni, la scelta del Commissario di concedere il certificato di mobilità verso altro ente proprio all’esperto Santo.
IL SANTO CONTESO DA GERACI
A dire il vero, a questo ennesimo colpo di scena dell’ex Geraci, si sono meravigliati un po’ tutti. Molti avranno pensato che forse è stato l’ennesimo attacco per rimanere sulla scena di questo grande teatro, fatto di tante comparse (molteplici antagonisti) e pochi veri protagonisti, che è la fusione; altri che sia stato, invece, un “cambio idea” (in perfetto stile Ikea) dal momento che proprio l’ultimo numero uno del Garopoli era stato tra gli epuratori della prima ora (nel gennaio scorso) del funzionario Santo per poi ribadire, invece, – in un comunicato di qualche giorno fa – l’essenzialità delle qualità professionali del Santo (Giovanni) per il nascente nuovo comune, bacchettando il Commissario perché si era privato di questo indispensabile elemento all’interno dell’apparato burocratico. Che il dottore Giovanni Santo sia una persona per bene con un profilo professionale altissimo non c’erano e non ci sono dubbi. Nessuno lo discute. Anzi, probabilmente le mette in discussione solo l’ex primo cittadino coriglianese. Dal momento che oggi viene fuori un elemento nuovo, inedito in questa storia, ritrovato tra le tante scartoffie che girano nelle sedi del nuovo comune.
UNA LETTERA SCONFESSA L’EX SINDACO DI CORIGLIANO
C’è una lettera con protocollo N.15273/2018 (del 23 marzo scorso, per essere precisi) con la quale il dott. Giovanni Santo portava all’attenzione dell’allora sindaco Geraci la richiesta di
“nulla osta preventivo per mobilità volontaria ai sensi dell’Art.30 del D.Lgs N.165/2001”. Lo sapevate già? Ok! Ma forse in pochi sanno (solo gli interessati), che quella missiva protocollata presso l’ex Ente di Corigliano porta il sigillo e quindi il “nulla osta” proprio del Sindaco Geraci. Morale della favola:
Geraci attacca il Prefetto Bagnato e la commissione prefettizia di Corigliano-Rossano di una cosa che aveva già fatto lui 5 mesi fa, una settimana prima dell’entrata in vigore della fusione dei municipi. Questo a dimostrazione che spesso, molto spesso, le crociate che sta portando avanti certa classe politica per screditare il lavoro di uomini dello Stato a servizio della nostra comunità sono un lavoro di sabotaggio che fa acqua da tutte le parti. Perché privo di fondamenta.
Siamo partigiani e sostenitori dei Commissari? Sì e non ci nascondiamo a dirlo, ma sapete perché? Perché prima di tutto siamo sostenitori della fusione e siamo consapevoli che questo processo lungo, faticoso e sicuramente pieno di tante sfide deve essere affrontato con serietà. Da parte di tutti.