di MARTINA FORCINITI Quello prodotto dai campi è un valore aggiunto che piace agli italiani. Specie se giovani.
Non a caso, il futuro dell’agricoltura si gioca sulla voglia dei cervelli di ritornare a mietere, coltivare. E riscoprire, all’ombra dei teloni delle serre, risorse e pratiche agrarie che, in tempi di crisi, possono tornare a instillare la fiducia nel Made in Italy agroalimentare. Che poi è un risultato tutt’altro che a sorpresa se ad incontrarsi sono amore per la terra, quello che dà sempre buoni frutti, e nuove competenze.
Come quelle di Piermario e Sandro Franzese che, in una staffetta tutta familiare, hanno raccolto il testimone di papà Giuseppe e portano avanti a Villapiana un’attività che mette in campo qualità e innovazione. Senza mai smettere di investire. «La nostra azienda è specializzata in coltivazioni idroponiche di pomodorino datterino e lattuga – ci spiega Piermario Franzese. Coltiviamo, cioè, i nostri prodotti in acqua». Insomma, ritorno alla terra sì, ma guardando al futuro. E alla sostenibilità. «È una tecnica che ci consente di ottenere migliori risorse produttive sia dal punto di vista della qualità che della quantità». Senza mai rinunciare al rispetto dell’ambiente. «Un tipo di agricoltura, questa, che ci permette di ridurre fortemente l’uso d’acqua, di concimi e di fitofarmaci. Così, si dà alla pianta ciò di cui ha bisogno per stare bene senza che vada in sofferenza. E il prodotto che se ne ricava è quasi qualitativamente perfetto». Ma è solo toccando con mano i modelli virtuosi, dove l’agricoltura non è più cenerentola, che si possono trasformare le conoscenze in esperienze uniche. «Fra Olanda e Inghilterra, io e mio fratello abbiamo studiato e conosciuto da vicino la maturità di chi è anni luce avanti a noi in materia agricola. E quando siamo rientrati abbiamo fatto presto ad esportare l’esempio di chi, pur in condizioni di svantaggio rispetto a noi, ha fatto dei suoi modelli agricoli delle storie di successo». Eh già, perché in Calabria quell’eccezionale qualità dell’aria e delle temperature produce il microclima ideale per estrarre dal ventre della terra prodotti eccezionali. Su cui rinnovare l’attenzione. E per cui vale la pena tornare.
«Siamo in fase di piena crescita, diamo lavoro alla gente della zona. E, nel frattempo, contribuiamo a promuovere il lato positivo della Calabria. Quello, per intenderci, che non è solo scippi e abbandono». Prodotti di qualità e territorio: un legame da tutelare. Ma anche da assaggiare. Perché i prodotti di Franzese, seppur di alta qualità, non sono di nicchia. E, oggi come oggi, un pomodoro che sa di pomodoro non si trova poi su tutti i banchi.