La criminologa Roberta Bruzzone giovedì 11 a Cosenza, per parlare della violenza di genere
Giovedì 11 ottobre, ore 15, la criminologa Roberta Bruzzone a Cosenza per un evento formativo dell’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, sezione distrettuale di Catanzaro - GiovAMI, sul tema della violenza di genere. Titolo del convegno, patrocinato dall’Ordine degli avvocati di Cosenza, è “L’amore non ha lividi: analisi criminologica, sociale e giuridica sulla violenza di genere tra stalking e femminicidio”. L’evento formativo, aperto a tutti, si terrà presso la biblioteca dell’Ordine degli Avvocati sita all’interno del Tribunale di Cosenza e la partecipazione ai lavori darà diritto a 3 crediti formativi per gli avvocati.Dopo l’introduzione ai lavori del convegno, affidati alla presidente della Sezione Distrettuale dell’AMI Catanzaro, Margherita Corriere e alla responsabile GiovAMI del distretto, Federica Candelise, interverranno ai lavori: il Presidente nazionale dell’AMI, Gian Ettore Gassani; la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone; il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Cosenza, Marisa Manzini; la segretaria dell’AMI distretto di Catanzaro, Brunella Tassone; il responsabile GiovAMI del Lazio,Luca Volpe; la socia AMI Anna Paola Di Nardo.
I lavori, moderati dall’addetto stampa di AMI Catanzaro, Valerio Caparelli, saranno conclusi dall’intervento del presidente dell’Ordine degli avvocati di Cosenza, Vittorio Gallucci.
Nell’occasione dell’evento formativo Roberta Bruzzone verrà nominata socia onoraria del Distretto AMI di Catanzaro per la sua alta professionalità e per la dedizione profusa nel suo lavoro a favore delle donne vittime di violenza.
“Purtroppo - si legge nella nota stampa di GiovAMI - i dati Istat parlano chiaro: una donna su tre, fra i 16 e i 70 anni, ha subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nel corso della vita. Ma ciò che è più terribile è che la maggior parte delle violenze viene causata non da anonimi mostri, bensì da un familiare, nell’ambiente domestico, che dovrebbe rappresentare un oasi dove rifugiarsi. È agghiacciante constatare che le violenze più cruenti avvengono per mano di partner, ex compagni, familiari e amici di famiglia. Per questo, necessita urgentemente un profondo cambiamento culturale per cambiare le relazioni affettive tra gli uomini e le donne, in modo che queste siano basate sul rispetto e sulla parità e giammai sulla prevaricazione e sulle discriminazioni di genere. Come avvocati matrimonialisti constatiamo, purtroppo, che nel momento della separazione le violenze diventano più gravi, soprattutto quando la donna denuncia le violenze subìte. È proprio in questi casi, infatti, che si possono innescare vere e proprie persecuzioni, che spesso scadono anche nell’ossessivo fenomeno dello stalking da parte dell'ex partner”.
I dati statistici fanno rilevare che ci sono ancora tante donne che hanno paura di denunciare le violenze subite: il 40% delle donne picchiate dal marito o dal compagno non riescono a parlare delle violenze subite dentro le mura domestiche, provando anche vergogna e timore.
Molti di questi aspetti saranno trattati nell’evento formativo AMI, nell’ambito del quale verrà anche presentato il nuovo libro della famosa criminologa e opinionista Roberta Bruzzone, “A pista fredda, il delitto di Nada Cella”.