di LENIN MONTESANTO 19 iniziative private e 3 progetti comunali finanziati complessivamente per circa 1 milione di euro ed a poco più di tre anni dall’effettiva entrata a regime della nostra associazione temporanea di scopo. È spiegandoci questi numeri e risultati che
Cataldo Minò, presidente del
Gruppo di Azione Costiera Borghi Marinari della Sibaritide (BORMAS), non nasconde la propria soddisfazione per il buon lavoro di squadra messo in campo dalla fine del 2011 ad oggi. Nonostante le difficoltà iniziali – ci dice – e l’esser partiti oggettivamente in ritardo rispetto alla programmazione 2007-2013 in corso del Fondo Europea della Pesca – Asse IV, siamo riusciti, attraverso un’importante attività di animazione sui territori, a coinvolgere operatori, forze economiche e sociali collegati al mondo della piccola pesca. E lo abbiamo fatto – aggiunge – stimolando la programmazione dal basso. Con una premessa di metodo: disincentivare la pesca massiva e aumentare il valore aggiunto dei prodotti ittici, attraverso la pescaturismo ma anche progetti di natura ambientale. E rispondono a questi obiettivi le
19 iniziative private finanziate tra il 2013 ed il 2014, promosse nella fascia costiera che va da
Corigliano a
Cariati, comune capofila. A queste si aggiungono i tre progetti finanziati per circa 120 mila euro ciascuno ai tre comuni di Cariati (una passeggiata che collegherà la cittadella medioevale fortificata al Porto), di
Rossano (la valorizzazione del
Fondaco a S.Angelo con la realizzazione di un pontile turistico) e di Corigliano (un
porto a secco a Schiavonea). La nuova bussola dei GAC – Minò parla della nuova programmazione FEAMP 2014-2020 – sarà anzi tutto quella di rimettere in discussione la stessa immagine stereotipata del pescatore e della pesca tradizionali, come una professione per lo più ereditata in famiglia, quasi relegata a pochi anziani o comunque strettamente connessa a poche e ben determinate attività socio-economiche e commerciali. Se si vogliono cogliere tutte le infinite ed innovative possibilità di investimento proposte l’obiettivo è differenziare. Le nuove generazioni devono guardare sempre di più alle possibilità di iniziativa imprenditoriale connesse alla pesca-turismo, all'itti-turismo, all'acquacoltura ed in generale a tutto ciò che può rappresentare promozione del territorio costiero, dal patrimonio culturale ed architettonico a quello enogastronomico e artigianale, con ed attraverso la valorizzazione del mare, dei suoi prodotti (soprattutto l pesce povero), della sua storia, dei suoi operatori. Come GAC di questo territorio – ci dice - con due importanti e storiche marinerie come Schiavonea e Cariati, più il vasto patrimonio costiero complessivo di tutti gli altri territori, siamo convinti che questa nuova sfida culturale e di investimento possa essere giocata, a più livelli, coinvolgendo tutti gli attori territoriali e sollecitando soprattutto i giovani a considerare il ritorno alla terra ed al mare come una fra le possibilità di più interessanti di raggiungimento e condivisone dei propri obiettivi di realizzazione personale e professionale. Mi auguro – conclude Minò – che non si perda tempo come purtroppo accaduto per il passato e che si continui a lavorare, mettendo i territori in condizione di poter utilizzare il maggior numero di risorse disponibili.