COMUNICATO STAMPA La percentuale di giovani che rimane in Calabria è solo il 15% (rapporto Svimez) e solo l’1,5% del Pil calabrese viene speso in ricerca e sviluppo. Ecco perché, allora, è necessario avviare un cambiamento radicale. Partendo, innanzitutto, dagli investimenti in agricoltura e soprattutto nelle eccellenze autoctone. Come l’olivicoltura. Questo ci permetterà di influire prima sulla qualità del nostro capitale umano e poi sulla qualità dell’olio e di tutto il comparto agricolo. Produciamo il 34% dell’intera produzione nazionale di olio e non riusciamo a farci conoscere e a collaborare fra di noi. Il futuro del nostro territorio a vocazione agricola e turistica parte dalla formazione e dalle scuole. Ma anche da un politica per il territorio trasparente, alla quale non siamo stati abituati. Una politica che, ad esempio, potrebbe lavorare da subito per creare una Dop per La Dolce di Rossano. Questo Sud non è sparito e tutti i giovani devono farsi carico del cambiamento. Il Sud c’è, è vivo e può ancora essere determinante per le politiche di sviluppo del Paese. È quanto ha scandito il Dott. Enrico Parisi, giovane ed emergente imprenditore della generazione 2.0 di una delle storiche imprese rossanesi produttrici del rinomato olio de “La Dolce di Rossano”, intervenuto da relatore al seminario “Dall’olio d’oliva e Oltre…” promosso, nel contesto della Giornata dell’Albero, dalla segreteria di zona della Coldiretti in collaborazione con l’associazione Ruskìa. Al convegno, tenutosi ieri (Venerdì, 27 Novembre) presso l’Aula Magna dell’Istituto alberghiero di contrada Frasso e volto anche a celebrare l’ulivo U’Tatarann’ uno dei monumenti naturali più belli ed affascinanti custoditi a Rossano, sono intervenuti Ranieri Filippelli - presidente di Coldiretti Rossano, Pina De Martino - dirigente dell’istituto scolastico “Majorana”, e poi ancora il biologo Innocenzo Mazzalupo - ricercatore del Crea-Oli, il biologo nutrizionista Claudio Pecorella – membro dell’associazione scientifica Biologi senza frontiere, Giovanni Misasi – consigliere nazionale dell’Ordine dei biologi, Salvatore Oliva – presidente di Assoproli Cosenza e Francesca Lupi dell’associazione Ruskìa. Al coinvolgente dibattito, moderato da Gino Vulcano e animato dagli interventi di numerosi studenti, è intervenuto anche il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. È stata l’esperienza dell’azienda Parisi, rappresentata nelle sue migliori declinazioni, a dare saggio di come l’olivicoltura di qualità possa ancora rappresentare il volano per lo sviluppo di Rossano e della Bassa Sibaritide. L’obiettivo, in realtà, è quello di poter fare rete tra aziende di eccellenza che producono l’oro verde de La Dolce di Rossano, elemento distintivo del territorio, per creare sperimentazione, produzione e nuova occupazione. E’ un messaggio, questo, che Enrico Parisi, sempre da provocatore giovane e costruttivo, sta portando in giro non solo nel suo territorio, ma in tutta la Penisola attraverso l’associazione Voce Imprenditori Italiani St. Bocconi. Che, attraverso visite aziendali mirate, continua a promuovere importanti seminari di studio e di promozione rivolti al settore agricolo, enogastronomico e olivicolo sia nelle piccole imprese che nei colossi dell’industria alimentare, come successo di recente con Barilla. E non è un caso nemmeno che le parole di Parisi abbiano colto a pieno l’attenzione degli studenti a tal punto da creare una prima collaborazione aziendale, di metodi e contenuti, per diversi nuovi progetti mirati a far capire il valore insito nell’Istituto tecnico professionale alberghiero, contestualizzato a pieno nel territorio di Rossano, e a cui spesso mancano le risorse primarie per creare formazione.